01.03.2015 – 2^ Domenica di Quaresima: Il Sacrificio!

01.03.2015 – 2^ Domenica di Quaresima: Il Sacrificio!

Pubblicato da Stefano, Con 0 Commenti, Categoria: Liturgia, Omelie,

Non stendere la tua mano contro il ragazzo e non fargli niente! (Gen 22,12) – È la fine dei sacrifici umani.

 “Cristo Gesù è morto, anzi è risorto, sta alla destra di Dio e intercede per noi” (Rm 8, 34) – Gesù “inaugura” il sacrificio per amore con “meta” risurrezione! È un sacrificio che parte dall’immolazione del cuore che fa morire l’egoismo e fa vivere il dono di sé.

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“Gesù fu trasfigurato davanti a loro” (Mc 9, 2)

 

Dal basso non vedo nulla ma se salgo l’orizzonte si allarga e appare il panorama. Lo stesso accade per fare un viaggio: ho da sapere la meta. Essa mi guida, mi sostiene.

Gesù porta il lieto annuncio. Passa, opera guarigioni. Ma si ritrova da solo, diciamo incompreso: si chiede “Che cosa fare?”.

Egli vive sul Tabor un’esperienza di luce. Dio gli parla, gli si manifesta. Intravede la gloria. È una luce momentanea. I discepoli, di solito, vedono il Figlio dell’uomo; quel giorno conoscono un’altra persona: il Figlio amato che Dio dona. Dio non è altro che “Padre” e non fa altro che “dare il Figlio”. Vogliono eternare quell’attimo. Resta solo Gesù. Scompare ogni luce e si ritorna alla valle dove si ritrovano i problemi.

I discepoli capiscono dopo la sua morte e risurrezione: Gesù è il Figlio trasfigurato. Lui è la Parola. Lui va ascoltato. Egli è la via, la Parola Gesù si trasfigura davanti a noi quando la croce è trasformata in amore.

Questa è chiave posta in mano a Gesù: Egli Dio è Amore, e il DNA dell’uomo e della donna, creati a sua immagine e somiglianza, non può essere che  l’Amore! Ora però questo Amore ha una dinamica interna che è decifrabile in

ü Rinuncia a se stessi.

Non pensare a sé, alzare gli occhi guardare intorno, essere tutto in ciò che si fa, saper passare da una cosa ad un’altra con disinvoltura, imparare a leggere i segni del tempo che cambia in continuazione;

 

ü Prendere la vita così come è.

Il creato che è bello, i volti diversi che invitano – ciascuno di essi – a cambiare approccio, gli imprevisti che vanno previsti, i fallimenti che sono simili a una morte…);

ü Vivere nella logica del dono.

Attimo, per attimo, incontro su incontro che comporta una gara ad ostacoli dal momento che ogni cosa e ogni incontro possono entrare in collisione con altri e ci vuole tanta sapienza per sapere cosa fare e come farlo.

E tuttavia questo modo ci nutre di Speranza: Gesù infatti ha visto la morte in faccia, si è abbandonato al Dio – Padre, vi è entrato dentro ed è uscito Vincitore. Così anche il nostro percorso dietro a Lui non può che avere lo stesso risultato. Possiamo crederci insieme e insieme camminare.

Un testimone:

Bernardo da Quintavalle, giovane ricco e nobile di Assisi, fu tra i primi seguaci Francesco e, come lui, abbandonò tutto per seguire Gesù povero ed umile.

Una mattina, a messa, fu rapito in contem-plazione. Al momento della consacrazione, venne catturato con la mente e il cuore dal Mistero di Gesù. Rimase in piedi, non si tolse il cappuccio, fisso con gli occhi, e stette per ore in contemplazione di Gesù. Poi, rientrato in se stesso, cominciò ad andare in giro gridando a tutti: “o frati, o frati, non c’è un uomo in questa città più grande e nobile, al quale se gli fosse promesso un tesoro pieno d’oro, non andrebbe in giro con un sacco di letame per guadagnare quello prezioso”.

Per quindici anni, Bernardo mangiò pochissimo e fece penitenze, sopportando tutto con gioia, pur di avere questi momenti di intima amicizia con Gesù.