“Gesù passato di nuovo all’altra riva” (Mc 5, 21).
C’è una riva sempre nuova. Un nuovo inizio.
Viene uno, di nome Giairo, ma può essere chiunque. Lo vede, ci si accorge di Lui. Si getta ai piedi, si riconosce piccolo. Lo supplica con insistenza, è sicuro che Lui può intervenire.
Una donna udito parlare di Gesù, venne tra la folla e da dietro tocca il suo mantello.
Cosa dicono?
La donna: se solo riesco a toccare il lembo del suo mantello, sarò salvata.
L’uomo: Mia figlia sta molto male e rischia la vita, solo tu puoi salvarla!
La donna si senti guarita dal suo male.
Gesù la chiama allo scoperto per dirle: figlia, è la tua fede che ti ha salvata.
Gesù va con l’uomo, spinto da qualcosa che dice una sintonia con lui.
Ma arriva la notizia più tragica ed è quindi ormai inutile che Gesù scenda.
Gesù legge in quel cuore e chiede due cose:
- 1. Non temere, è chiamato a superare il livello naturale.
- 2. Abbi fede, entra in una nuova dimensione; e aggiunge “solo”, vale a dire non pensare ad altro. Tutti hanno perso la speranza e Gesù come ogni credente ne rimane fautore. All’atto di una mancanza si è chiamati a gettare il seme della Parola.
Così Gesù può continuare a camminare con lui; quella fede regge l’uomo, con il magone dentro, e spinge Gesù.
La fanciulla dorme, il suo è solo sonno. Per questo ti dico: Fanciulla, alzati! Ed essa si alza e cammina.
Ecco il nuovo inizio.
È necessario alzarsi perché non è più il tempo di restare imprigionati in se stessi, capaci solo di inseguire inutilmente una propria felicità.
E camminare verso una meta. Insieme. La relazione dice risurrezione perché è il modo di essere di Dio. Punto di partenza e anche meta.
Tutto accade per la fede che è la chiave che apre la porta dei tesori di Dio e gli dà la possibilità di donarli agli uomini.
E qui si comprende che la fede è Gesù stesso, è credere in Lui come persona che conosce e possiede questi tesori. Dice infatti che quello che è del Padre è anche suo.
Ma Gesù non è di ieri, è vivo tuttora. Sta a noi scoprirlo e soprattutto accorgersi della sua presenza.
Ci possiamo mettere ad osservare in noi e intorno a noi e possiamo vedere là dove passa o è passato. Le sue orme sono inconfondibili; sono infatti permeate di Amore e dove vediamo Amore là passa o vi è passato Lui.
Dove c’è amore vive Lui, in me e in te.
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