01.12.2019 – 1^ di Avvento: La pazienza di attendere
, Con 0 Commenti, Categoria: Editoriali, Liturgia,Ormai tutti sappiamo che la parola Avvento significa attesa.
Ma domandiamoci: cosa attendere se la maggioranza delle cose che desideriamo mi vengono recapitate dopo un giorno al massimo tre, a casa?
C’è qualcosa che reclama la pazienza di attendere?
Certamente! Siamo noi stessi. Dobbiamo imparare ad avere pazienza con noi stessi.
Ciò accade per il semplice fatto che la nostra vita sia biologica che psicologica, muta ogni momento e anche quella spirituale non è sempre la stessa. Per cui possiamo dire che noi non siamo sempre gli stessi.
Stiamo imparando da Papa Francesco a vedere dei processi iniziati o che possiamo iniziare ora, e che portano lontano.
Anche Dio ha iniziato con ciascuno di noi un processo che si sviluppa in tutta la nostra vita.
E quando vediamo o incontriamo qualcuno dobbiamo esserne consapevoli: ognuno porta in sé qualcosa di meraviglioso che viene alla luce ma che si può vedere solo avendo pazienza.
È la crescita di ognuno con le tappe uniche della sua vita; varie e diverse, che fanno vedere, ogni momento, chi è l’altro, ma non completamente, com’è in quell’istante.
E l’attesa diventa sorpresa. Come il bambino che scopre qualcosa e ti guarda come per dire: ho capito, ho scoperto, sono felice. A suo modo, ma è vera sorpresa.
Allora mentre attendo non c’è più inerzia davanti a me ma uno sviluppo, un avvicinarmi a scoprire il progetto che Dio ha iniziato in me e negli altri, in ciascuno.
È una vita ricca, variopinta e bella per quante sono le creature uscite dalle sue mani. Quelle animate e anche quelle inanimate, ma ugualmente vive.
dip
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