02.03.2025 – 8^ del TO: «LA TRAVE E LA PAGLIUZZA» (Lc 6,39-45) 

02.03.2025 – 8^ del TO: «LA TRAVE E LA PAGLIUZZA» (Lc 6,39-45)

Pubblicato da admin, Con 0 Commenti, Categoria: Liturgia, Omelie,

Quale trave può prendere posto in un occhio? Si capisce che è una esagerazione, mentre è ragionevole che vi possa alloggiare una piccola dose di paglia!
E quindi c’è da capire dove Gesù ci voglia condurre con il suo insegnamento. Una trave dice un impedimento totale da vero schiacciamento della pupilla dell’occhio. E quindi si tratta di una cosa di assoluta gravità. Una trave è causa di una cecità totale.
E allora si capisce come sia impossibile per chi è completamente cieco, vedere la pur piccola cosa.
Cosa allora permette all’occhio di vedere bene? Basterebbe volere che l’altro abbia ciò che ho io, sia e stia come sto io. Seguendo il principio universale, chiamato regola d’oro. Luca la formula così: “Come volete che gli uomini facciano a voi, così anche voi fate a loro” (6,31); Matteo da ebreo ne dice il significato completo: “Tutto quanto volete che gli uomini facciano a voi, anche voi fatelo a loro: questa infatti è la Legge e i Profeti” (Mt 7,12). Racchiude tutto!
La trave allora non può che indicare ciò che fa credere di essere di più, di poter fare meglio e soprattutto di vedere la minima mancanza dell’altro. È uno stare sul piedistallo per poter insegnare a tutti. Ed è il modo di supporre che l’altro sia; se non lo si vede, infatti, si può pensare tutto di lui.
Cosa fare in concreto?
Alimentare pensieri di bene nei confronti dell’altro/a, facendo tesoro di quel bene che vien detto di lui che pur se fosse piccolo è sempre più importante di tutto il male di cui si può essere informati.
Anzi di più: dare all’altro la possibilità di realizzarsi dopo l’errore come è successo a te dopo che è intervenuta la sua misericordia.
La trave e la pagliuzza non ci sono più perché tolti da Dio che fa scoprire due fratelli capaci di stimarsi, aiutarsi e dare l’uno all’altro il coraggio.
Con una precisazione: chi aveva la trave ha avuto più bisogno della grazia di Dio che ha fatto poi diventare cosa piuttosto facile togliere la pagliuzza dall’occhio dell’altro.

Back to Top