02.04.2023 – Domenica delle Palme: LO LIBERI IL PADRE SE GLI VUOL BENE! – Mt 26,14-27,66

02.04.2023 – Domenica delle Palme: LO LIBERI IL PADRE SE GLI VUOL BENE! – Mt 26,14-27,66

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Ma Gesù la scelta l’aveva già fatta: Padre mio, se questo calice non può passare via senza che io lo beva, si compia la tua volontà.
E questo è compiere fino in fondo la propria parte, quel tratto piccolo o grande o immenso e infinito come quello di Gesù, che è comunque incastonato nella volontà del Padre.
Quante volte questa volontà si era espressa in Gesù nel compiere miracoli strepitosi come quel giorno in cui furono sfamate migliaia di persone, o quando la bufera si calma ad un semplice suo cenno, fino a giungere a dire ad un morto di uscire fuori dal sepolcro e questo esce per davvero.
Ora quella stessa volontà sembra travolgere tutti i sogni e con essi la sua stessa vita. E Gesù accetta. E lo fa perché la fiducia nel Padre è tale da non dubitare un istante che Egli non voglia il bene, il suo bene. E così può arrivare fino in fondo; questo Amore suo per il Padre e del Padre per Lui sostiene la sua umanità. Solo questo reciproco tra Lui e il Padre, lo salva e con Lui salva tutta l’umanità. Non lo si vede, perché in certi particolari momenti è come oscurato, ma passa comunque attraverso Gesù e anche Gesù in noi. Sempre.
E questo è dimostrare che l’Amore del Padre regge sempre. Anche la croce, ogni croce, lo può manifestare, anzi lo manifesta. Basta guardare Gesù e lo si può comprendere.
TRE CERTEZZE

  1. La forza della fragilità
    L’uomo è affascinato dal fantasma della forza, del potere. Per essere «come Dio» bisogna dunque dar prova di forza. Dio si rivela invece non come forza, ma come debolezza, non come dominatore, ma come servitore, non come odio o vendetta, ma come amore.
  2. L’amore vero resiste e dilaga.
    Realizza una catena d’amore in cui ognuno è pronto a tutto. Gesù dice: io ti amo e do la mia vita per te. Ed è questo che, con Lui, anche noi ce lo possiamo garantire l’uno all’ altro!
  3. L’anima dell’amore è il perdono.
    È l’espressione dell’amore in tutta la sua gratuità. Con esso la vita risorge, e l’omicidio è annullato, privato del suo frutto, e il verdetto, che ci condannava e vuole condannare, è inchiodato alla croce (Col 2,14). E “dove abbondò il peccato, sovrabbondò la grazia” (Rm 5,20)