02.09.2018 – 22^ Tempo Ordinario: SANARE IL CUORE

02.09.2018 – 22^ Tempo Ordinario: SANARE IL CUORE

Pubblicato da Stefano, Con 0 Commenti, Categoria: Liturgia, Omelie,

Non sono i comportamenti a esprimere chi è un uomo ma il suo cuore. Il che comporta che ognuno impari a guardare ciò che sta dentro, quale tesoro sta abbracciando il suo cuore, a che cosa tiene, per chi vive.

E questo va fatto prima di muoversi, di orientarsi, per non sbagliare.

È importante prima di tutto vedere, come dice San Giacomo, se il cuore accoglie con docilità “ la parola che è stata piantata ”  in esso e lo sta muovendo:

  • Una parola che lo illumina e lo fa stare in piedi.
  • Una parola che spinge ad amare: “visitare le persone (allora orfani e vedove erano miseri!) nelle sofferenze e non lasciarsi contaminare da questo mondo” che inganna distogliendo lo sguardo da ciò che non produce (Gc 1, 21 – 27)  

E poi esaminare l’elenco fatto da Gesù, se contiene elementi da non sottovalutare nella loro gravità.

Esaminiamoli brevemente:

  • Impurità, svendita di se stessi;
  • Furti, voglia di denaro anche rubato;
  • Omicidi, sopraffazione dell’altro fino a farlo fuori in qualche modo;
  • Adulteri, tradimento più o meno appariscente della moglie o del marito;
  • Avidità, desideri smodati per una vita comoda;
  • Malvagità, cattiverie meditate;
  • Inganno, menzogna a danno del prossimo;
  • Dissolutezza, ricerca sbrigliata del piacere sensuale dentro e fuori il matrimonio;
  • Invidia, il non sopportare che altri siano migliori;
  • Calunnia, mandare in giro notizie false spacciandole per vere;
  • Superbia, voler emergere ad ogni costo;
  • Stoltezza, dichiarare che tutto va bene purché renda…

Tutto ciò dice dove arriva lo sguardo di Dio e cioè che egli non è buono perché fa passare per bene ciò che non è o ne diminuisce la portata.

Egli è buono e misericordioso perché di fronte a ciò che umilia l’uomo, come il suo peccato, è pronto a ristabilirlo e rimetterlo in pista.

Ma si tratta di sanare un male vero e riconosciuto di fronte al quale non c’è rimedio psicologico e sociale che tenga, ma quella sua grazia che, intervenendo, fa sì che il cuore sia nuovo, pronto ad amare nuovamente, senza illudersi e confondersi.

Per Gesù – lo sappiamo -, vi è una sola motivazione che rende puro tutto ciò che facciamo: l’amore.

Chi ama non pecca, non uccide, non denigra, non deruba, non tradisce…

E allora?

Lasciamoci guidare, ventiquattr’ore su ventiquattro, dall’amore.