Non sono i comportamenti a esprimere chi è un uomo ma il suo cuore. Il che comporta che ognuno impari a guardare ciò che sta dentro, quale tesoro sta abbracciando il suo cuore, a che cosa tiene, per chi vive.
E questo va fatto prima di muoversi, di orientarsi, per non sbagliare.
È importante prima di tutto vedere, come dice San Giacomo, se il cuore accoglie con docilità “ la parola che è stata piantata ” in esso e lo sta muovendo:
- Una parola che lo illumina e lo fa stare in piedi.
- Una parola che spinge ad amare: “visitare le persone (allora orfani e vedove erano miseri!) nelle sofferenze e non lasciarsi contaminare da questo mondo” che inganna distogliendo lo sguardo da ciò che non produce (Gc 1, 21 – 27)
E poi esaminare l’elenco fatto da Gesù, se contiene elementi da non sottovalutare nella loro gravità.
Esaminiamoli brevemente:
- Impurità, svendita di se stessi;
- Furti, voglia di denaro anche rubato;
- Omicidi, sopraffazione dell’altro fino a farlo fuori in qualche modo;
- Adulteri, tradimento più o meno appariscente della moglie o del marito;
- Avidità, desideri smodati per una vita comoda;
- Malvagità, cattiverie meditate;
- Inganno, menzogna a danno del prossimo;
- Dissolutezza, ricerca sbrigliata del piacere sensuale dentro e fuori il matrimonio;
- Invidia, il non sopportare che altri siano migliori;
- Calunnia, mandare in giro notizie false spacciandole per vere;
- Superbia, voler emergere ad ogni costo;
- Stoltezza, dichiarare che tutto va bene purché renda…
Tutto ciò dice dove arriva lo sguardo di Dio e cioè che egli non è buono perché fa passare per bene ciò che non è o ne diminuisce la portata.
Egli è buono e misericordioso perché di fronte a ciò che umilia l’uomo, come il suo peccato, è pronto a ristabilirlo e rimetterlo in pista.
Ma si tratta di sanare un male vero e riconosciuto di fronte al quale non c’è rimedio psicologico e sociale che tenga, ma quella sua grazia che, intervenendo, fa sì che il cuore sia nuovo, pronto ad amare nuovamente, senza illudersi e confondersi.
Per Gesù – lo sappiamo -, vi è una sola motivazione che rende puro tutto ciò che facciamo: l’amore.
Chi ama non pecca, non uccide, non denigra, non deruba, non tradisce…
E allora?
Lasciamoci guidare, ventiquattr’ore su ventiquattro, dall’amore.
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