02.10.2022 – 27^ del Tempo Ordinario: Accresci in noi la fede! (Lc 17,5)
, Con 0 Commenti, Categoria: Commento al Vangelo, Liturgia,L’odierna liturgia della Parola sollecita i credenti a riscoprire il valore della gratuità. Ciascuno è invitato a vivere, secondo la personale vocazione, nell’amore autentico a Dio e al prossimo.
Il brano del vangelo comincia con un’invocazione a Gesù: “Accresci in noi la fede!”. Per comprendere il motivo di tale richiesta occorre tenere presente l’insegnamento, che Gesù ha appena pronunciato, sull’inevitabilità degli scandali e sulla necessità del perdono illimitato (Lc 17,1-4). È evidente che quelle parole di Gesù avevano impressionato i discepoli. Ed essi avevano capito che per poter superare gli scandali, oltre che non causarli, e per riuscire a perdonare in maniera illimitata, occorre un supplemento di fede, che venga in soccorso alla fragilità umana. Questa fede è un dono che solo il Signore può dare e accrescere.
A Gesù non interessa la “quantità” della fede, ma la sua “qualità”. Essa infatti è la capacità e la possibilità del credente di fidarsi totalmente di Dio, senza alcuna riserva, permettendogli così di manifestare la sua potenza e di operare quei prodigi, che gli uomini non sarebbero in grado di attuare, come per esempio di perdonare senza stancarsi mai.
La fede è legata alla grazia, al dono che viene dall’alto; non è una conquista umana, ma è assecondata dal comportamento umano. Quali sono gli atteggiamenti richiesti? Un animo retto, che ricerca la verità e la giustizia; essere misericordiosi, capaci cioè di vivere nell’accoglienza; la capacità di fidarsi di Colui che può sostenerti quando la vita presenta difficoltà umanamente insopportabili; la fede poi ci porta anche nel campo dell’“inutilità”; infine, essa caratterizza chi si lancia in un progetto apparentemente superiore alle sue forze: basta pensare ai fondatori di famiglie religiose e carismatiche.