03.02.2019 – 4^ del Tempo Ordinario: UN NUOVO CAMMINO
, Con 0 Commenti, Categoria: Liturgia, Omelie,Luca mette insieme fatti accaduti ma slegati tra loro. Ad esempio parla di Cafarnao dove Gesù è andato ma dopo questo momento vissuto a Nazareth. Ma qui serve a Luca per dire in modo rapido come si dipana la missione di Gesù.
Siamo all’inizio della sua vita pubblica che Luca fa partire subito da Nazareth il paese in cui era cresciuto e quindi anche conosciuto.
Abbiamo sentito già che Egli è chiamato a leggere un brano di Isaia e ora qui viene ripetuto il suo personale commento: “Oggi si è compiuta questa scrittura che voi avete ascoltato” (Lc 4,21).
Ed ecco le prime reazioni:
- A lui si dà testimonianza; i paesani potevano essere orgogliosi di un loro giovane così preparato e promettente.
- Di Lui ci si meraviglia per quel che dice: come può essere accaduto se è figlio di persone molto semplici e senza studi?
- Di Lui si diventa gelosi. Gesù si trasferisce a Cafarnao città pagana e lascia Nazareth abitata da ebrei. È evidente la diversità di pensiero, costumi…e importanza religiosa.
- Di Lui però ci si può sbarazzare quando esprime fatti concreti che mettono in ombra il suo popolo dicendo che respinge i profeti di Dio.
Qual è l’atteggiamento di Gesù?
Egli non si scompone!
Siamo noi invece a dover oggi capire queste reazioni comuni a tutti coloro che intendono seguirlo. Sono i rigurgiti di un misto di meraviglia prima e poi di gelosia e di repulsione.
Gesù quindi cosa fa?
Passa in mezzo, cioè non fugge…ma prende le distanze dalla sua patria con tutte le sue tradizioni per avventurarsi in un cammino nuovo dove rimane fedele al Padre che lo ha mandato ad annunciare a tutti quel Regno in cui possono vivere tutti i figli di questo Padre in una vera fraternità.
È il cammino verso Gerusalemme dove si compirà il progetto di salvezza da sempre nato in Dio.
Perché allora la morte se Egli è portatore di vita? Perché la tristezza se deve accadere la gioia? Ma dove sta la vita e dove la gioia?
Sta nel dono, nell’amare! Il Crocifisso è portatore di vita e di gioia. Qualsiasi altro crocifisso ha questa funzione. Anche il mondo con tutta l’umanità è un immenso crocifisso!
È necessario guardare con occhi diversi la realtà negativa che ci circonda, le situazioni di disagio che si moltiplicano, la stessa impotenza personale con i momenti di buio e di abbandono e amare l’altro che può essere purgatorio ma anche paradiso. Potrà anche mostrare inferno là dove sembra che l’odio l’abbia vinta. È pure lì che, nella tenebra, per un amore costante spunta sempre uno squarcio di luce.
Gesù sembra dirci:
a. Sei disposto a lasciare la vita comoda del “si fa così perché si è fatto sempre così”?
b. Sei desideroso di aprire mente e cuore ad una vita dove l’amore scambievole e verso tutti è legge?
c. Sei pronto ad abbandonare te stesso per un’avventura che contempla fatica e croce ma che ti garantisce ciò che è detto a Geremia: “ti faranno guerra ma non ti vinceranno, perché io sono con te per salvarti”? (Ger 1,19)
È la via dell’amore che muore per non morire.
È eterno!
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