Gesù risorto non è semplicemente “uno da credere” ma uno di cui è possibile e necessario fare esperienza. La fecero i discepoli e furono pieni di gioia.
Non la fece Tommaso che era assente, per motivi suoi tutti da scoprire. Ma poi tornò tra gli amici di prima con il desiderio profondo di toccare Gesù con le sue stesse mani. Sembrava una esagerazione e una mancanza di fiducia in coloro che lo avevano visto con i loro occhi.
E invece no! Se Gesù ritorna, – e lo fa proprio per lui – vuol dire che è d’accordo.
Si può sbagliare su molte cose dette o pensate su Gesù ma non sul fatto che con Lui va tessuta una relazione così permettergli di fare esperienza con noi. È Lui infatti che è sceso per svelarci la sua vita.
Il che significa:
- Accoglierlo aprendo dal di dentro quella porta a cui Lui bussa. È farlo entrare.
- Ascoltarlo fino in fondo, non solo e non tanto per interesse, ma perché Egli è Via, Verità e Vita.
- Uscire con Lui, per annunciarlo ovunque con la vita e le parole. Dire a tutti la sua infinita misericordia, l’Amore che non ha limiti ed è capace di infrangere anche la barriera posta dalla libertà umana.
Un esempio lo fa capire bene.
I discepoli di Emmaus sono in viaggio. Essi vivono lo spezzamento e fanno l’esperienza dello scacco.
Ad un certo punto accade un evento inatteso: tra i due entra un Terzo che comincia a camminare con loro e che, a poco a poco, li coinvolge, comincia a spezzare la Parola e alla fine li accoglie.
Dove andremo, possono pensare?
In realtà non sono loro ma è Lui che li accoglie nella sua dimora e commentano: ci ha preso il cuore.
È questa l’esperienza che Egli vuole fare con noi!
Ma perché allora affiora un rimprovero per Tommaso?
Forse perché la vita non riserverà sempre dei momenti in cui si possa toccare con mano una sua presenza ma tutti i momenti sono in grado di condurci dentro la sua esperienza.
E qui sta la fede che è un “toccare” e insieme “mistero”.
E se è Gesù che si fa toccare da Tommaso, è sempre Lui che invita Tommaso ad entrare nel suo mistero sapendo che è luce abbagliante perché eccesso d’amore, dove l’uomo può solo balbettare.
Tommaso, e ciascuno di noi, deve sapere e credere, che Gesù Risorto c’è comunque e dovunque e per chiunque.
Non esiste uomo che Egli non conosca e per il quale sia morto e ora viva per sempre.
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