Noi non abbiamo una cultura della misericordia e quindi la confondiamo con altri atteggiamenti.

Se proviamo a rileggere in questa luce l’inizio del vangelo di Giovanni possiamo dire che “in principio era la Misericordia…”.

E se è così allora la nostra esistenza non è certo un atto dovuto; nessun uomo può dire che meritava di esistere…semmai siamo stati pre-diletti, ovvero amati “ancor prima”, da un amore così grande da volerci esistenti:

“Tu non eri ancora al mondo – dice sant’Alfonso Maria de’ Liguori – il mondo neppur v’era ed io già lo amavo. Da che sono Dio, io t’amo”.

Per questo noi siamo, in una parola, impastati di misericordia, come se la misericordia fosse la materia prima che ci costituisce nell’essere, come se in noi vi fosse un originario istinto di misericordia.

Questo straordinario progetto misericordioso, è la conseguenza e la conferma (o il senso più profondo) dell’essere stati creati a immagine e somiglianza del Creatore; è la misericordia che ci rende simili a Dio!

È la nostra identità.

Non è solo qualcosa (l’amore dell’Eterno) di cui noi siamo frutto, ma è energia depositata in noi e presente fin dall’inizio.

È luce che svela il mistero della vita umana, o sta ad indicarne senso e verità. E che ci racconta che l’esistenza umana è amore ricevuto in abbondanza (al di là del nostro personale merito) che tende per natura sua a essere donato con la stessa abbondanza (al di là del merito dell’altro)