04.01.2015 – 2^ Domenica del Tempo di Natale: Permetto a Dio di volermi bene?
, Con 0 Commenti, Categoria: Editoriali, Liturgia,Quando gli angeli annunciarono ai pastori la nascita del Redentore, lo fecero con queste parole: «Questo per voi il segno: troverete un bambino avvolto in fasce, adagiato in una mangiatoia» (Lc 2,12).
Il “segno” è proprio l’umiltà di Dio, l’umiltà di Dio portata all’estremo; è l’amore con cui, quella notte, Egli ha assunto la nostra fragilità, la nostra sofferenza, le nostre angosce, i nostri desideri e i nostri limiti.
Il messaggio che tutti aspettavano, quello che tutti cercavano nel profondo della propria anima, non era altro che la tenerezza di Dio: Dio che ci guarda con occhi colmi di affetto, che accetta la nostra miseria, Dio innamorato della nostra piccolezza. In questa santa notte, mentre contempliamo il Bambino Gesù appena nato e deposto in una mangiatoia, siamo invitati a riflettere.
* Come accogliamo la tenerezza di Dio?
* Mi lascio raggiungere da Lui, mi lascio abbracciare, oppure gli impedisco di avvicinarsi?
“Ma io cerco il Signore” – potremmo ribattere. Tuttavia, la cosa più importante non è cercarlo, bensì lasciare che sia Lui a cercarmi, a trovarmi e ad accarezzarmi con amorevolezza.
Questa è la domanda che il Bambino ci pone con la sua sola presenza:
* permetto a Dio di volermi bene?
* abbiamo il coraggio di accogliere con tenerezza le situazioni difficili e i problemi di chi ci sta accanto, oppure preferiamo le soluzioni impersonali, magari efficienti ma prive del calore del Vangelo?
Quanto bisogno di tenerezza ha oggi il mondo!
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