04.08.2024 – 18^ Domenica del Tempo Ordinario: UN PANE CHE DURA – Gv 6,1-15

04.08.2024 – 18^ Domenica del Tempo Ordinario: UN PANE CHE DURA – Gv 6,1-15

Pubblicato da admin, Con 0 Commenti, Categoria: Liturgia, Omelie,

Gesù costata: “Mi cercate perché avete mangiato di quei pani e vi siete saziati”: è l’uomo che cerca di trovare sempre qualcuno che gli risolva i problemi.
Esorta: “Datevi da fare per il cibo che rimane per la vita eterna che il Figlio dell’uomo vi darà”: tale cibo è donato e va solo preso e mangiato perché diventi vita della propria vita. Un cibo dunque che si riceve e a sua volta faccia maturare il dono e ognuno possa dire di sé: io sono cibo! E l’altro ne possa sentire tutto il sapore e la bontà. Un cercare che è poi un accogliere.
“L’eucaristia è il dramma dell’amore di Dio per noi nel quale siamo chiamati a entrare con tutta la nostra vita: pensieri e desideri, memoria e speranze, azioni e relazioni umane. Fare la Comunione significa permettere al dono di Dio di plasmare la nostra esistenza” (L. Monari)
Precisa: “è il Padre mio che vi dà il pane dal cielo, quello vero. Infatti il pane di Dio è colui che discende dal cielo e dà la vita al mondo”.
“Talora si pretende di parlare di Dio come un soggetto tra gli altri, senz’essere – con tutti i limiti e le fragilità dell’umano, ma realmente per grazia – in comunione con Dio mediante Gesù Cristo crocifisso e risorto in virtù dello Spirito Santo, nell’ascolto e nell’incarnazione della sua Parola nell’energia di vita nuova trasmessa dai sacramenti. E questo è semplicemente impossibile” (P.Coda)
Maria vive l’eucaristia: non ha bisogno di vedere Gesù Risorto ma va nel cenacolo dove lo ritrova vivo nella messa celebrata dagli apostoli.
Ma è necessario convertirsi perché senza nutrimento non c’è vita. Un cibo può essere rifiutato per inappetenza, ma la mancanza di fame va curata.
Nell’Eucaristia abbiamo il Gesù che è trasfigurato, lo si vede così com’è. L’uomo che si dona per amore. Sul Tabor di ogni messa abbiamo il nostro Tabor.
E ci rendiamo conto che Dio ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio come cibo che nutre.
La richiesta: “Signore, dacci sempre questo pane!
➢ È un cibo che c’è.
➢ È un dono gratuito.
➢ L’unico che sazia.
➢ Si sa dove trovarlo.
Carlo Acutis l’aveva capito bene e chiamava l’Eucaristia la sua autostrada.
E a soli quindici se ne nutriva tutti i giorni, facendo saltare la teoria che sia sufficiente solo la domenica. Quello è il precetto, come a dire: se non la ricevi neanche la domenica allora c’è solo da morire. E la dove la Messa non c’è, è Dio che sa come sopperire, non gli uomini, che morirebbero di fame!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *