04.10.2015 – 27^ Tempo Ordinario: Durante il volo di ritorno dagli Stati Uniti d’America

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Pubblicato da Stefano, Con 0 Commenti, Categoria: Editoriali, Liturgia,

Santo Padre, io volevo chiedere una cosa sulla crisi migratoria in Europa: molti Paesi stanno costruendo nuove barriere di filo spinato. Che cosa dice di questo sviluppo?

Si entra in uno stato di crisi dopo un processo lungo. Questo è un processo scoppiato da anni, perché le guerre dalle quali quella gente se ne va, fugge, sono guerre di anni. La fame: la fame è fame da anni… Quando io penso all’Africa – questo è un po’ semplicistico,  ma lo dico come esempio – mi viene da pensare: l’Africa, il continente sfruttato. Gli schiavi andavano a prenderli là, e poi le grandi risorse… Il continente sfruttato. E adesso, le guerre tribali e non, hanno dietro interessi economici… E io penso che invece di sfruttare un continente o un Paese o una terra, fare investimenti perché quella gente abbia lavoro eviterebbe questa crisi.

Lei mi domanda sulle barriere. Sa come finiscono i muri. Tutti. Tutti i muri crollano, oggi, domani o dopo 100 anni. Ma crolleranno. In questo momento l’Europa è in difficoltà, è vero. Dobbiamo essere intelligenti, capire perché viene tutta quella ondata migratoria, e non è facile trovare soluzioni. Ma con il dialogo tra i Paesi, devono trovarla. I muri, non sono mai soluzioni; invece i ponti sì, sempre, sempre. i muri durano poco tempo, o molto tempo, ma non sono una soluzione. Il problema rimane, rimane anche con più odio.

Domando se si sente forte dopo essere stato negli Stati Uniti, con questa agenda e aver ottenuto questo successo…

Non so se ho avuto successo o no. Ma io ho paura di me stesso, perché se ho paura di me stesso, io mi sento sempre, non so, debole, nel senso di non avere il potere; il potere è anche una cosa passeggera: oggi c’è, domani non c’è… E’ importante se tu col potere puoi far del bene. E Gesù ha definito il potere: il vero potere è servire, fare i servizi, fare i servizi più umili. E io devo ancora andare avanti in questo cammino del servizio, perché sento che non faccio tutto quello che devo fare. Questo è il senso che io ho del potere.

Santo Padre, negli Stati Uniti, Lei è diventato una star. E’ bene per la Chiesa che il Papa sia una star?

Tu sai quale era il titolo che usavano i Papi e che si deve usare? “Servo dei servi di Dio”. E’ un po’ differente dalla star! Le stelle sono belle da guardare, a me piace guardarle quando il cielo è sereno d’estate… Ma il Papa deve essere – deve essere! – il servo dei servi di Dio. Sì, nei media si usa questo, ma c’è un’altra verità: quante star abbiamo visto noi che poi si spengono e cadono… E’ una cosa passeggera. Invece essere servo dei servi di Dio, questo è bello! Non passa.

 

 

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