05.04.2020 – Le Palme: Davvero costui era Figlio di Dio (Mt 27,54)
, Con 0 Commenti, Categoria: Commento al Vangelo, Liturgia,La liturgia, introducendo alla Settimana Santa, invita oggi a riflettere sul mistero centrale della fede e della vita cristiana: sulla passione, morte e risurrezione di Gesù. Il mistero della croce è mistero di amore: in tutta la vita, Gesù si rivela come amore di Dio per noi. Questo stesso amore non ci lascerà nella sua morte.
Nel racconto della Passione secondo Matteo ci si accorge che non si può essere solo ascoltatori, perché quello che Gesù fa e patisce, lo fa per noi, per ciascuno. Soffermandoci sull’ultima parte del racconto ci viene spontaneo ammirare il Cireneo: nel momento più alto della storia di Dio e dell’uomo, Simone aiuta il Signore a portare la croce: è il discepolo che si identifica con il suo Maestro. E poi le vesti di Gesù rivestono i crocifissori: se le dividono tra loro (Ricordiamo che a partire dal nostro battesimo ci hanno consegnato la veste bianca dicendoci: “ti sei rivestito di Cristo”). E poi gli insulti dei presenti, gli scherni dei sacerdoti e degli scribi e degli anziani. Infine le tenebre e quel grido “Dio mio, Dio mio perché mi hai abbandonato?”, a ricordarci che in ogni nostro “abbandono” di Dio troviamo il Figlio. E quel riconoscimento da parte del centurione: “Davvero costui era Figlio di Dio”: per la prima volta l’uomo conosce chi è Dio, lo vede nel corpo del Figlio, dato per lui che l’ha ucciso. Vedere il Figlio di Dio nel Figlio dell’uomo è il grande mistero: mistero di Dio e salvezza dell’uomo. Viviamo intensamente questa settimana, vivendo bene, con perfezione, ogni attimo presente.
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