06.01.2018 – Epifania del Signore: LA PAROLA DI DIO CHE SI CALA NEL TEMPO

06.01.2018 – Epifania del Signore: LA PAROLA DI DIO CHE SI CALA NEL TEMPO

Pubblicato da Stefano, Con 0 Commenti, Categoria: Liturgia, Omelie,

Ecco, alcuni Magi vennero…

L’ “ecco” prepara una sorpresa. Ecco quale.

“Con il termine “mago” si indicavano gli ingannatori, i corruttori, era un’attività condannata dalla Bibbia e vista severamente dalla prima comunità cristiana. Per la Didaché, il primo catechismo della chiesa, l’attività del mago è proibita ed è collocata tra il divieto di rubare e il divieto di abortire, e anche nel Nuovo Testamento il mago viene visto in maniera negativa.

Eppure i primi che vengono per adorare Gesù, per accogliere Gesù, sono proprio dei maghi e per di più pagani, quindi le persone ritenute le più lontane da Dio. I pagani non sarebbero risuscitati, i pagani non erano degni della salvezza, e per di più sono dediti ad un’attività che la stessa Bibbia condanna. Ecco la sorpresa” (Alberto Maggi).

E si rende evidente il paradosso: Dio scende dal cielo e nasce come germoglio nuovo dalla terra.

Come e dove trovarlo?

Sembrano non accorgersi né gli addetti al trono, il re, e nemmeno quelli all’altare, cioè al tempio. Costoro invece di attendere, entrano – mentre Lui arriva – in un totale turbamento, come se fosse arrivato un cataclisma tale da scalzare le fondamenta. Essi si sentono come destituiti l’uno dal potere civile e gli altri da quello di cui si servivano per “sequestrare” Dio.

E così, mentre Gerusalemme ed Erode, tremano per la paura di quello che stanno per perdere, ecco che i pagani, e per di più dediti a un’attività rimproverata dalla Bibbia, provano una gioia grandissima per quello che stanno per dare.

La ricerca dunque non è per vie ordinarie, che possono anche dare indicazioni utili: “Riuniti tutti i capi dei sacerdoti e gli scribi del popolo, Erode si informava da loro sul luogo in cui doveva nascere il Cristo. Gli risposero: «A Betlemme di Giudea” (Mt 2,4.5).

Ma è necessaria una lettura dei segni del tempo che indicano il tragitto più preciso.

La Parola infatti che arriva si colloca poi nel tempo e diviene luce per poterlo capire. Non basta studiare o leggere la Scrittura per poter arrivare a Dio che scende e si fa carne, a quel bambino che è uno dei tanti bambini che nascono sulla terra.

Posso e devo certamente prendere la Parola come guida ma poi ci vogliono i riscontri nella vita e nella storia. È la vita della Parola che fa Gesù un contemporaneo!

Cosa accade ai magi?

Essi sono sicuri ormai che il Bambino si trova in un posto preciso e sicuro, “come è scritto per mezzo del profeta”, ma per arrivarci sono chiamati a compiere un cambiamento di mente e di cuore.

E lo si comprende dal fatto che essi vanno, trovano, ma “per un’altra strada fecero ritorno al loro paese”.

Cosa è successo? Lo esprimono con i loro doni:

–         Oro: è simbolo di regalità. Anche loro i pagani entreranno a far parte del regno di Dio – del regno di Israele -, cioè quel regno senza confini, che è l’amore universale di Dio.

–         Incenso: i sacerdoti nel tempio ne avevano esclusiva per l’offerta. Ora tutta l’umanità diventa popolo sacerdotale, cioè un popolo che può entrare in relazione immediata con Dio. Quel bambino è Dio e si pone come persona che entra in contatto diretto. Se mediatori ci saranno e solo per condurre a Lui.

–         Mirra. La mirra è il profumo della sposa verso il suo sposo (Cantico dei Cantici). Si riteneva il Signore lo sposo, Israele la sposa. Anche tale privilegio non è più esclusivo di Israele, ma passa a tutta l’umanità.

… Possono benissimo cambiare strada!