“Vedi i tuoi figli riuniti” (Bar 5, 5).
“Possiate distinguere ciò che è meglio” (Fil 1,10).
“Ogni uomo vedrà la salvezza di Dio” (Lc 3,6).
Ogni uomo sarà se stesso in relazione con gli altri.
Per l’unità Dio vive insieme agli uomini. Ed è così che lo Spirito, fa distinguere ciò che è meglio.
“Si dunque alle relazioni nuove generate da Gesù.
Oggi, quando le reti e gli strumenti della comunicazione umana hanno raggiunto sviluppi inauditi, sentiamo la sfida di scoprire e trasmettere la “mistica” di vivere insieme, di mescolarci, di incontrarci, di prenderci in braccio, di appoggiarci, di partecipare a questa marea un po’ caotica che può trasformarsi in una vera esperienza di fraternità, in una carovana solidale, in un santo pellegrinaggio.
In questo modo, le maggiori possibilità di comunicazione si tra-durranno in maggiori possibilità di incontro e di solidarietà tra tutti.
Se potessimo seguire questa strada, sarebbe una cosa tanto buona, tanto risanatrice, tanto liberatrice, tanto generatrice di speranza!
Uscire da se stessi per unirsi agli altri fa bene.
Chiudersi in sé stessi significa assag-giare l’amaro veleno dell’immanenza, e l’umanità avrà la peggio in ogni scelta egoistica che facciamo. [ … ]
È necessario aiutare a riconoscere che l’unica via consiste nell’imparare a
- Incontrarsi con gli altri con l’atteg-giamento giusto, apprezzandoli e accettandoli come compagni di strada, senza resistenze interiori.
- Scoprire Gesù nel volto degli altri, nella loro voce, nelle loro richieste.
- Soffrire in un abbraccio con Gesù crocifisso quando subiamo aggressioni ingiuste o ingratitudini, senza stancarci mai di scegliere la fraternità.
Lì sta la vera guarigione, dal mo-mento che il modo di relazionarci con gli altri che realmente ci risana invece di farci ammalare, è una fraternità mistica, contemplativa, che sa:
- Guardare alla grandezza sacra del prossimo,
- Scoprire Dio in ogni essere umano,
- Sopportare le molestie del vivere insieme aggrappandosi all’amore di Dio,
- Aprire il cuore all’amore divino per cercare la felicità degli altri come la cerca il loro Padre buono.
Proprio in questa epoca, e anche là dove sono un «piccolo gregge», i discepoli del Signore sono chiamati a vivere come comunità che sia sale della terra e luce del mondo. Sono chiamati a dare testimonianza di una appartenenza evangelizzatrice in maniera sempre nuova.
Non lasciamoci’ rubare la comunità!”
[Papa Francesco EG 87.91-92].
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