07.02.2021 – 5^ del Tempo Ordinario: Il giornalista beato
, Con 0 Commenti, Categoria: Editoriali, Liturgia,Si tratta del giornalista spagnolo Manuel Lozano Garrido beatificato il 12 giugno 2010 a Linares, sua città, dove per trent’ anni si è occupato di cronaca locale per varie testate nonostante fosse paralizzato e negli ultimi anni anche cieco.
Con originalità egli aveva composto un “Decalogo del giornalista” di stringente attualità e che riportiamo qui di seguito:
Ringrazia l’ Angelo che ha inciso sulla tua fronte la stella della Verità e la abbellisce ogni momento.
Ogni giorno dai luce al tuo messaggio con il dolore, perché la Verità è una favilla che si radica dal cielo e brucia le viscere, per illuminare, ma tu abbi cura di portarla dolcemente fino al cuore dei tuoi fratelli, affinché possa riposare pura e gioiosa come una carezza.
Quando scrivi, lo devi fare in ginocchio, per amare; seduto, per giudicare; eretto e potente, per combattere e seminare.
Apri timorosamente i tuoi occhi a ciò che vedi e lascia che ti si riempia di linfa e di freschezza il cavo della mano, affinché gli altri possano toccare il miracolo della vita palpitante quando ti leggono.
Il buon pellegrino della parola pagherà con la moneta della franchezza la porta che gli si apre nell’ albergo del cuore.
Lavora il pane dell’ informazione “pulita” con il sale dello stile e il lievito dell’ eternità e servila trasformata dall’ interesse, ma non usurpare al lettore la gioia di assaporare, giudicare e assimilare.
Tu sei albero di Dio. Chiedigli che ti faccia quercia; duro e impenetrabile all’ ascia dell’ adulazione e alla corruzione, ma con la sua fronte nei rami nell’ ora del raccolto.
Se il tuo silenzio viene chiamato sconfitta perché manca la luce all’ appuntamento, accetta e taci. Povero l’ idolo che ha i piedi di terracotta nella menzogna. Ma attenzione, quando è l’ ora, alla vanagloria del martire quando le parole non vengono pronunciate per codardia.
Tagliati la mano che va a macchiare, perché gli spruzzi nei cervelli sono come le loro ferite, che non possono essere curate mai.
Ricordati che no sei nato per la stampa a colori. Né dolciumi, né piatti piccanti: servi meglio il buon cibo della vita limpida e piena di speranza, come è.
Da Famiglia Cristiana