07.03.2021 – 3^ Domenica di Quaresima: Portate via di qui queste cose e non fate della casa del Padre mio un mercato! (Gv 2,16)
, Con 0 Commenti, Categoria: Commento al Vangelo, Liturgia,Le letture di oggi parlano di legge e di tempio. Tutti e due sono doni dell’amore di Dio, che ci educano alla relazione con Lui, con se stessi, con l’altro e con la creazione. Tuttavia entrambi possono trasformarsi in maschere capaci di nascondere falsità e ipocrisia, sotto apparenze di pietà e obbedienza.
Il vangelo ci racconta l’espulsione da parte di Gesù dei mercanti dal tempio. Il racconto inizia dando un contesto di spazio e di tempo: l’avvicinarsi della Pasqua e la decisione di Gesù di compiere il pellegrinaggio alla città santa. Il racconto è molto vivace: ha un ritmo incalzante, dato dalla sequenza dei verbi: salire, trovare, scacciare fuori, versare, rovesciare. Gesù compie un’azione che sembra violenta. Cosa vuole dirci? Come ad ogni azione simbolica, al gesto seguono parole interpretative: “… non fate della casa del Padre mio un mercato!”.
Osserviamo il cambiamento di vocabolario: da “tempio” a “casa”. Questo ci può guidare a comprendere: per Gesù e la sua comunità il tempio non è una costruzione dove il popolo di raduna per onorare Dio, ma è lo spazio in mezzo agli uomini dove Dio vive, lo spazio in cui la comunità ritrova la propria identità stringendosi attorno a lui. C’era il pericolo, e Gesù lo coglie, che il tempio non fosse più il luogo in cui la creatura poteva dialogare con Dio, ma dove poteva “possederlo”.
L’incontro con Dio non è un “diritto”, ma un dono. E noi, come comunità cristiana, possiamo fare la nostra parte per poter godere di questo dono. Ce l’ha suggerita Gesù stesso: “dove sono due o tre riuniti nel mio nome (che significa nel mio amore), io sono in mezzo a loro” (Mt 18,20).
Che bello: l’amore reciproco, le relazioni fraterne diventano la “casa” di una Presenza!