08.01.2017 – Battesimo del Signore: Dare gioia al Padre!
, Con 0 Commenti, Categoria: Liturgia, Omelie,Gesù si presenta nell’assoluta normalità. Si vede già nelle parole di Isaia:
“Non griderà né alzerà il tono. Non farà udire in piazza la sua voce. Non spezzerà una canna incrinata. Non spegnerà uno stoppino dalla fiamma smorta” (42, 2-3).
È un atteggiamento ben preciso che ritorna quando Gesù viene battezzato:
“Sono io che devo essere battezzato da te e tu vieni a me? Lascia fare per ora – disse Gesù. Egli lo lasciò fare”.
Giovanni è persona autorevole e deve compiere fino in fondo il suo compito. Gesù quindi non deve emergere.
L’evento poi si svolge in maniera del tutto consueta, un battesimo in acqua come tutti.
Ma all’uscita dall’acqua accade l’investitura di Gesù:
“I cieli per lui si aprirono” (3,16).
Accade un fenomeno nuovo che dice il ritorno di una relazione che si era rotta. Il cielo e la terra si avvicinano.
“E vide lo Spirito di Dio scendere e venire sopra di Lui” (3,16).
Lo Spirito “aleggiava sopra le acque” dell’inizio mentre accadeva che “per mezzo di Lui – Verbo di Dio – tutto veniva creato”. Ora si ripete di nuovo la stessa realtà e quindi l’inizio di una nuova creazione.
“Una voce dal cielo diceva: questi è il Figlio mio, amato: in lui ho posto il mio compiacimento” (3,17).
Ecco l’Artefice che da Creatore si rivela come Padre.
È qualcosa di grandioso che prima d’ora non si sapeva. È un giorno nuovo per la storia dell’uomo che può alzare gli occhi e vedere non più qualcuno che li respinge ma che invece li abbraccia come figli. E ciò accade perché Gesù è venuto proprio per questo: per ricomporre la famiglia dei figli di Dio.
Cosa fare allora?
– Gesù è il figlio, l’amato: da sempre e per sempre. Anche noi in lui diventiamo “figli amati” cioè figli non più anonimi ma veri che possono fare esperienza di questo Amore di continuo.
– Con Lui è possibile amare e amarci alla maniera giusta e con ciò fare felice il Padre che si compiace di Lui e di noi.
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