08.09.2019 – 23^ Tempo Ordinario: Un più di amore – Lc 14, 25-33

Pubblicato da Stefano, Con 0 Commenti, Categoria: Liturgia, Omelie,

“Gesù si voltò e disse loro: se uno viene a me e non mi ama più …” (Lc 14,26).  Per partire col piede giusto è necessario un amore più grande di quello che normalmente si sta vivendo.

Amare di più comporta una scelta di valore che è quella del Dio di tutto ciò che esiste, della famiglia, del lavoro o di altro. È individuare la sorgente dell’amore, che è all’origine di tutto, alla quale è possibile dissetarsi.

È scoprire l’Amore di Dio che spiega tutto ciò che circonda e che abbraccia tutti e ciascuno in particolare. È a questo Amore che posso e debbo credere per poter poi farlo arrivare a tutti e, in particolare, a quelli che Egli stesso ha posto vicino.

Alcuni esempi di un amore più grande che è ricevuto e ridonato a Dio:

  • Dare il tempo la primizia della propria giornata come a dirgli: offro a te la freschezza delle forze, la mente libera e il cuore che assorbe, come spugna, il tuo Amore.
  • Vedere nell’altro Gesù prima di questa o quella persona, in casa e per strada e fare o non fare a lui o lei ciò che si farebbe o non si farebbe a Gesù.
  • Impegnarsi durante il giorno

Per Gesù – il tutto donando a Lui che tutto guida e introduce nel suo grande progetto,

Con Gesù, – lavorando a due, e dove non arriva uno arriva l’Altro,

In Gesù – come una stessa persona; S. Paolo diceva: “non vivo più io, ma Cristo vive in me” (Gal 2,20) … con degli effetti imprevedibili; e qui c’è tutta una vita sacramentale fatta di Riconciliazione o Confessione ed Eucaristia da attivare con decisione)

Ma l’Amore di Dio si svela sulla terra come crocifisso. Basta guardare Gesù!

Ed è proprio il crocifisso, che completa la semplice croce spoglia; ogni croce infatti reclama e attende, ogni volta, qualcuno che vi si stenda sopra.

La croce è varia per sua natura ma si riconosce solo prendendola su di sé e camminando, vivendo nell’Amore. È così che l’Amore si forma come modo unico di vivere! Ogni croce presa e vissuta così, è slancio e fiotto di vita d’Amore.

È importante allora far tesoro di ogni croce che arriva come occasione per crescere e maturare come discepoli del Signore.

Un tale Amore crocifisso sa cosa vuol dire la rinuncia ai propri averi. Lo comprende. È come un’espropriazione consenziente. Tale rinuncia è in base alle necessità e alle esigenze. Diviene una disponibilità vera e totale a dare tutto di sé e ciò che si ha.

Di fronte alla prospettiva di una vita realizzata nell’Amore, di una fraternità che si vive, di una presenza attiva di Dio fra noi, nulla più può interessare se non come uso che è ormai privato del possesso.

ü Da lasciarsi amare da Dio che è la spiegazione di un amore più grande in cui si crede e che si ricambia come è possibile ma con la massima generosità,

ü si passa al vedere ogni croce come occasione per amare,

ü per giungere alla spogliazione di sé che si traduce in “ciò che è mio è anche tuo”, ciò che vive il mio cuore e le cose che avere per le mani, sono nostre.

E così la comunione è fraterna e l’unità è Gesù che vive tra noi. È il massimo che l’uomo si può attendere.