08.11.2022 – Immacolata Concezione di Maria: GESU’, DA CHI?

08.11.2022 – Immacolata Concezione di Maria: GESU’, DA CHI?

Pubblicato da admin, Con 0 Commenti, Categoria: Liturgia, Omelie,

Ci sono due povertà a confronto.
Quella di Adamo, espressa dalla nudità che lo porta a nascondersi. È l’atteggiamento di chi rifugge dalle sue responsabilità, prova paura e poi si trova a dover rispondere del suo operato. Questa nudità è vissuta all’indomani di un “no” a Dio che fin dall’inizio conduce l’uomo nel buio della notte della vita e gli fa assaporare tutta la sua finitezza.
Da un “no” nasce anche una stirpe che si assume il potere delle scelte in proprio, vive per il successo dal tempo breve, assapora una gioia provvisoria ma che non sa rispondere ai più profondi interrogativi posti dalla vita
Poi c’è quella di Maria che sente la povertà della sua persona di fronte alla proposta che le giunge. Si turba non per paura ma per stupore: e perché io? Si sente dire: Dio “stravede” per te. È una povertà che si trasforma in pienezza nel momento del “sì” a Dio e che porta Maria nella luce e le fa sperimentare l’intervento di Dio Salvatore.
Da un tale “sì” nasce un’altra stirpe che, a prima vista, sembra abdicare di fronte a chi è più grande, ma in realtà è chiamata a condividere la stessa vita dove tutto è duraturo.
Si tratta di un evento di cui Dio stesso prende l’iniziativa. Non è quindi frutto di merito o del saperci fare. È Dio che arriva e trova come spiazzati. Non si riesce a capire il perché e vien chiesto solo di crederci.
E allora scompare ogni logica umana e subentra un nuovo modo di pensare e di agire.
È Dio che sta trovando nella persona ciò che a Lui serve perché possa compiersi il suo progetto di salvezza. È quel progetto che solo Lui conosce e alla cui realizzazione la prepara. E Lui, solo Lui, sa vedere ciò che è degno, perché è Lui a renderlo tale, mentre a lei può non sembrare.
Maria insegna una “strategia vincente” contro il male e garantisce la vittoria. Essa si fonda sull’adesione a ciò che non è subito evidente.
È bello vedere questa donna “rivoluzionaria” senza armi e con due “originali” munizioni, qui in evidenza: l’umiltà che attira l’attenzione e la benevolenza di Dio che le fa dire: chi sono io per un grande progetto? e la disponibilità che la porta a dire: “eccomi”.
Era stato detto: io porrò inimicizia tra te e la donna, tra la tua stirpe e la sua stirpe. Ed è Dio che ingaggia questa “lotta”. E Dio per vincere, attende lo spazio che gli diamo.
Lei vince perché si lascia amare da Dio che si serve di Lei. Paradossalmente vince perdendo. Si fida di Dio che sa agire anche con gli strumenti più strani, quelli che possono apparire meno adatti. Sono gli strumenti dove non è dominante la capacità ma la docilità ad essere servi per amore. Ecco cosa Dio va cercando. Basta dare assenso ed essergli fedeli. E scompare ogni timore.
Perché allora non dare a Lui la possibilità di guardarci, amarci e poter essere strumenti utili nelle sue mani?

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *