08.12.2017 – Immacolata:  IL SÌ A DIO DI MARIA IMMACOLATA

08.12.2017 – Immacolata: IL SÌ A DIO DI MARIA IMMACOLATA

Pubblicato da Stefano, Con 0 Commenti, Categoria: Liturgia, Omelie,

Mettersi nelle sue mani/Dirgli “tu sei tutto” nella mia vita/Riconoscere la propria umanità e insieme il suo essere Dio.

1. Il sì impegna
…la responsabilità ad accogliere tutte le conseguenze che ne possono derivare ma segna anche il tempo della garanzia di Dio sulla realizzazione del progetto che Egli ha su di noi.
Dentro il sì c’è gioia di…
Aver compiuto una cosa buona.
Essere in quelle mani sicure.
Passare da morte a vita amando i fratelli.
Essere in una divina avventura.
Vedere trasformata la tristezza.
Essere insieme ad altri sì.
Vedere cose nuove.
È una gioia in Dio: Maria “esulta” in Dio, suo Salvatore. Gesù “esulta gioia” nello Spirito Santo.
2. Vivere in rapporto con Maria Immacolata
Significa e comporta un essere liberi da tutto e da tutti per l’amore che si vive e per cui si vive.
L’amore infatti non ci fa possedere nulla né di sé, né di persone né di cose.
E per questo rende puri!
Con ciò è anche possibile un armonia del proprio essere sia interiore che esteriore.
È un’armonia creata dall’amore che fa dire: io mi comporto così perché è amore per l’altro.
E allora accade una conseguenza e una pratica: non farò ciò che mette al centro me e attira l’attenzione.
In tal modo si è pronti, come Maria, a vivere non per noi ma per tutti; ma ognuno alla volta, senza ristagni.
3. Ecco il senso pieno dell’essere Immacolata
Maria non è attaccata al progetto che ha pensato di realizzare per la sua vita e, su questa base, Dio può agire.
“Avvenga per me secondo la tua parola”, è la risposta naturale della ragazza di Nazareth. È come a dire: avevo pensato per me una vita normale con Giuseppe, mio sposo, ora mi rendo conto che un tale progetto è chiamato a compiere una passaggio dai contorni chiari, anche se misteriosi.
Quel per me dice tutto il carico di grazia che cala in tutto l’essere di Maria. Ella viene trasformata. Non salta il matrimonio con Giuseppe ma gli dona il valore che ha in Dio.
Ecco oggi con Maria, che torna a posporre il suo progetto a quello di Dio, la coppia viene ricondotta agli inizi. Essa infatti è destinata da Dio a moltiplicarsi nel figlio che va accolto come dono di Dio, esattamente come fanno Maria e Giuseppe che ricevono come figlio Gesù e lo custodiscono come autentici genitori.
Maria, come immacolata, vive una maternità vera che rende più vera anche la sua convivenza con Giuseppe: è sempre Dio a volere e a dare un figlio!
È questa immacolatezza che può calare su ciascuno e renderlo partecipe di una maternità spirituale, ma ugualmente vera, capace di generare figli e amarli con il cuore di madre.
E, se saranno in più ad esserne inondati, avranno, per l’amore puro e limpido che scorre l’un verso l’altro, la gioia di generare tra loro Gesù e donarlo al mondo.

Maria, madre nostra, ti presenti a noi come Immacolata e noi rimaniamo un po’ sconcertati vedendo in giro tante brutture; e anche noi facciamo talora fatica a resistere alle tentazioni che, in questo campo, incombono in continuazione e ci invitano a fare come fanno tutti.
Ti chiediamo in dono, oggi, un po’ della tua immacolatezza così da poterti in qualche modo somigliare.
Lo sappiamo che il mondo non si salva con le chiacchiere ma con una vita bella, pulita, trasparente che possa riflettere quel Dio che ha scelto Te e che ha pensato a ciascuno di noi. La Parola di Dio che ha chiamato Te e anche noi alla vita porta in sé un progetto meraviglioso che ha per fine “l’essere santi e immacolati al cospetto di Dio nella carità”.
Grazie, Maria, e parla di noi a Gesù nel momento di silenzio che ci accingiamo a fare.
Al termine dopo un minuto:
Grazie ancora, Maria!