10.02.2019 – 5^ del Tempo Ordinario: SULLA TUA PAROLA GETTERÒ LE RETI
, Con 0 Commenti, Categoria: Liturgia, Omelie,Siamo di fronte ad un fatto nuovo. Non si tratta di mettere a frutto dell buone e valide idee e neanche di un’attività che porterà lauti guadagni. Non si tratta di un investimento in borsa.
Qui siamo di fronte a qualcuno che dall’esterno, smobilita competenze e la qualità del lavoro, e indica un modo per realizzare la propria attività e, soprattutto, la propria vita.
Dall’esterno c’è una richiesta che chiama ad agire fuori tempo ma al tempo giusto.
Con un metodo nuovo: la Parola di Dio che cade sulla terra e la fa germogliare anche se è arida e senz’acqua.
Vediamo allora come si procede:
1. La preparazione. Si è davanti a gente che conosce bene il mestiere che fa. Tutti i giorni la stessa funzione, le stesse abitudini e la stessa pesca. Alla fine conosci tutte le traiettorie che seguono i pesci e li metti … in rete!
2. Il fallimento. Ci si dà da fare una notte intera e non si raccoglie nulla. È una giornata senza cibo per dei pescatori.
3. La tristezza. È inevitabile che una situazione negativa metta tutti in una certa costernazione.
4. Una Parola nuova. “Quando Gesù ebbe finito di parlare…”. Sembra che Gesù lasci la parola parlata per far vedere ciò che compie la parola vissuta. “Disse a Simone…” (Lc 5,4)
5. Prendi il largo. Allarga ora l’orizzonte della tua vita, che la tua prospettiva sia ampia così da contenere un futuro pieno di speranza.
6. Gettate le vostre reti. Sono sempre stesse ma il tempo non è quello. Comunque sia…
7. Sulla tua Parola getterò le reti. Ora sono le sue, di Pietro. Non dirà forse Gesù un giorno: “Simone, Simone, ecco: Satana vi ha cercati per vagliarvi come il grano; ma io ho pregato per te, perché la tua fede non venga meno. E tu, una volta convertito, conferma i tuoi fratelli”? (Lc 22, 31.32)
8. Riempirono due barche. Un enormità! Un evento capace di sdoganare la durezza dei cuori e insieme di farli palpitare al massimo.
9. Lo stupore. È la distillazione della tristezza. Una vera tramutazione! È un passaggio verso una pesca nuova.
10. Sarai pescatore di uomini. È una prospettiva da cardiopalma: tirar fuori gli uomini da sacche di morte! Gli antichi avevano paura dei pericoli del mare e, ancor oggi, avvertiamo la forza distruttrice dell’acqua nelle numerose catastrofi causate dalle inondazioni. Nei sogni, l’alluvione significa che noi siamo ‘inondati’ dall’inconscio: non siamo più noi che viviamo, ma ci fanno muovere delle forze – non meglio identificate – che provengono dall’inconscio. Paolo ha presente questa forza apportatrice di morte che può avere l’acqua, quando scrive che, nel battesimo, veniamo battezzati nella morte di Cristo e, come Cristo, verremo risvegliati dai morti ad opera di Dio (cfr. Rm 6,3ss.).
Il pescatore di uomini sa che può contare su di una Parola che ha la capacità produrre vita, amore provato e fraternità sicura.
Per una Parola che si vive anche il mondo può cambiare!