10.12.2023 – 2^ Domenica di Avvento: Viene dopo di me colui che è più forte di me (Mc 1,7)
, Con 0 Commenti, Categoria: Commento al Vangelo, Liturgia,Oggi ascoltiamo l’inizio del vangelo di Marco: testo antichissimo, il primo tra i vangeli canonici. Subito Marco ci porta nel deserto, dove un precursore del protagonista Gesù, gli prepara la scena. Si tratta di Giovanni Battista, che sta battezzando e proclama un battesimo di conversione per il perdono dei peccati. Non è un leader che blandisce le folle per ottenere il loro consenso. Non è un maestro che insegna una dottrina e tenta di convincere. Non è un politico, che presenta la realtà in modo accattivante e fa intravedere situazioni di benessere improbabili. Il suo è un grido scomodo perché invita a convertirsi, a cambiare. Non chiede che a cambiare sia la società né gli occupanti romani, né i capi dei sacerdoti a Gerusalemme. Il male, quello più pericoloso, è quello che si annida nel cuore dell’uomo. Ognuno, quindi, è invitato a partire da lì, dal suo cuore, dalla sua coscienza, dalle sue responsabilità, dal suo peccato.
Giovanni Battista è come un indice puntato verso l’ingresso decisivo del Signore nelle strade del mondo. È nel Cristo, infatti, che si attua la presenza suprema di Dio in mezzo agli uomini. A lui dobbiamo guardare, perché è lui “che è più forte di me”. Egli è il “forte” per eccellenza.
Questo è un titolo che la Bibbia riserva prima di tutto a Dio, le cui opere sono efficaci. Gesù, che sta per arrivare è il più “forte” (v 7), è colui che dona lo Spirito (v 8), è il grande atteso (vv 3 e 7). La figura del Battista sta quindi davanti a noi oggi, come un segnale che indica il “protagonista”, Gesù. Giovanni è destinato a “diminuire” perché Cristo “cresca”. Il battesimo di Cristo trasformerà radicalmente noi creature aprendoci un orizzonte inatteso, quello stesso di Dio. Ci “immerge” in Dio e Dio è Amore. Siamo immersi nell’Amore e siamo chiamati a dare amore.
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