12.05.2024 – Ascensione del Signore: È TRACCIATA LA VIA DEL RITORNO … MA INSIEME CON ALTRI

12.05.2024 – Ascensione del Signore: È TRACCIATA LA VIA DEL RITORNO … MA INSIEME CON ALTRI

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Gesù si rivolge a un gruppo di discepoli ancora increduli e duri di cuore. Eppure proprio a loro, con una rapidità che può stupire, Gesù affida l’annuncio del vangelo. Ad essere dunque mandati non sono dei credenti saldi e sicuri di sé, ma esseri umani chiamati a diventare essi stessi sempre più credenti, anche grazie all’annuncio che rivolgeranno ad altri in maniera planetaria, senza limiti e confini.
Gesù fu elevato in cielo … ma agiva insieme con loro! Non c’è alcuna contraddizione. Se infatti siamo un solo Corpo con Lui, è normale che se il Capo è entrato, anche le sue membra vanno accompagnate alla meta. E questo lo può fare solo Lui che usa mille strategie per quanti sono i figli dell’uomo pur di ricongiungersi con loro e loro con Lui. Ed è come un’attrazione. E Lui dunque la Via e tre i punti fermi del cammino: la sua Parola – il Vangelo – che indica la strada con i suoi segnali: Parola annunciata e accolta, celebrata come cosa solenne e vissuta perché attecchisca; l’Eucaristia come Pane di sostentamento per il viaggio che trasforma in Lui e, andando a tutti, fa di tutti un corpo solo, quello che si dovrà ricongiungere; la Preghiera che è la possibilità di parlare con Lui ogni momento: il suo potenziale è incalcolabile perché se noi siamo capaci del 10%, Egli può ben compiere l’altro 90%!
Quali i segni? Ne vediamo due:
NEL MIO NOME SCACCERANNO DEMÒNI.
È la fine del potere delle tenebre che fa dell’egoismo e la superbia il trofeo di vittoria.
Nascono oasi semplici dove si respira aria salutare. Sono i principi attivi di vita nuova descritte bene da Ratzinger, futuro papa, già nel 1969: “Dopo la prova uscirà da una Chiesa interiorizzata e semplificata una grande forza. Gli uomini che vivranno in un mondo totalmente programmato vivranno una solitudine indicibile. Se avranno perduto completamente il senso di Dio, sentiranno tutto l’orrore della loro povertà. Ed essi scopriranno allora la piccola comunità dei credenti come qualcosa di totalmente nuovo: lo scopriranno come una speranza per se stessi, la risposta che avevano sempre cercato in segreto”.
IMPORRANNO LE MANI AI MALATI E QUESTI GUARIRANNO.
Si legge nella Parola di vita di Maggio: la giovane Santa Scorese visita spesso una residenza per anziani. «Un giorno, con Roberta, incontra Aldo che le guarda con sguardo cupo: “Ma perché venite qui? Che volete da noi? Lasciateci morire in pace!” Santa non si perde d’animo e gli dice: “Siamo qui per lei, per vivere qualche ora insieme, conoscerci, diventare amici”. […] Ritornano altre volte. Roberta racconta: “Quell’uomo era particolarmente chiuso, molto abbattuto. Non credeva in Dio. Santa è stata l’unica che è riuscita a entrare nel suo cuore, con tanta delicatezza, ascoltandolo per ore”». Pregava per lui, e una volta gli ha regalato un rosario, che lui ha accettato. «Santa viene poi a sapere che Aldo è morto nominandola. Il dolore per la sua morte è attenuato dal fatto che è morto serenamente, tenendo fra le mani il rosario che un giorno gli aveva regalato”.