Tre le tante ragioni della reticenza a mettere al mondo dei figli c’è pure il pensiero di tirarli su.
Lo si sente come un rapporto a senso unico, come un dare soltanto. A ricevere ci pensano loro, bisognosi ed egoisti come sono!
Eppure non è proprio così.
Quanto amore son capaci di dare i figli, i giovani, i ragazzi!
Una mia amica fa la maestra e un giorno è rimasta colpita da una bambina che la guardava mentre cercava di sbrigare un lavoro.
«Signora, la aiuto?» le ha chiesto. Una parola di rara gentilezza.
Una giovane di Prato ha rinunciato all’Università per andare a Dublino a fare la cameriera.
I suoi genitori hanno perso il lavoro e lei manda loro ogni mese più della metà del suo stipendio.
In treno mi capita spesso di incontrare ragazzi che sorridono e che quando si accorgono della grande valigia che porto con me, senza aspettare la domanda, già l’hanno presa e messa sulla cappelliera.
Quante volte la sera senza che chieda nulla ai miei figli mi portano l’orzo caldo pregandomi di non alzarmi dal divano.
E che dire di un ragazzo che si chiama Edoardo, un vero nativo di internet.
Senza di lui tutta la famiglia sarebbe “sconnessa”. È lui la rete degli affetti familiari e sociali.
E quando mi vuole fare una carezza, naturalmente virtuale, mi manda l’emoticon del cuore.
Rosanna Virgili
in Avvenire 07.05.2016
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