12.06.2022 – SS Trinità: Gesù ha portato sulla terra la sua civiltà
, Con 0 Commenti, Categoria: Liturgia, Omelie,LA DELICATEZZA DI DIO
Dio non si rivela sin dal principio compiutamente, ma secondo un ritmo fatto di tappe e attese, d’interventi, di soste e di repentine irruzioni. Un ritmo che esprime l’attuarsi del suo libero disegno di amore e insieme il rispetto dei tempi dell’uomo.
Egli cerca l’uomo, ne rispetta i tempi di crescita, perché lo ama e lo vuole suo libero e adulto partner.
L’AMORE IN DIO-TRINITÀ.
Tutti hanno il possesso di tutto ma nessuno ne è possessore da solo. È la logica divina! Questo per dire che tutto è comune tra loro: l’essere e la natura, visione delle cose, attuazione dei progetti e condivisione dei frutti. Questa è l’armonia divina! È la sede della felicità perché in tal modo non manca nulla a nessuno.
IL COMPITO DELLO SPIRITO
Egli fa conoscere il Padre e fa cogliere il suo amore immenso, gridando in noi: Abbà, Padre! e porta a compimento il progetto di Gesù che è quello di dargli forma in noi.
E così fa scoprire il segreto della nostra vita, da dove proviene e a che cosa è destinata. Ed è tutto in positivo.
Noi ritroviamo in Dio i motivi che compongono il nostro essere e lo muovono, e Dio ritrova in noi l’orma di se stesso.
Noi scopriamo di essere ideati dall’Amore di un Padre, ci ritroviamo fratelli e sorelle di Gesù e siamo accompagnati da un Amico, che è lo Spirito Santo, costantemente presente che illumina i nostri passi, apre le orecchie perché sentano ciò che altrimenti non si ode e dà agli occhi la possibilità di vedere ciò che altrimenti rimane invisibile e impossibile da scrutare.
TESTIMONIANZA.
Si chiamava don Gianni. Era malato di sclerosi multipla. Un giorno un giovane gli chiese: “Ma tu come fai a vivere la Trinità?”.
E allora ha parlato della sua vita insieme a dei sacerdoti amici. Ha detto tra l’altro: “Vedi, a me piace coltivare i bonsai. Mi aiutano con lo sbocciare di un fiore o l’appassire di una foglia a cogliere qualcosa del mistero della vita. Sovente però faccio fatica a vedere, a maneggiare le mani. Allora i miei amici che vivono con me mi imprestano le mani per potare i bonsai, per annaffiarli e curarli. In quei momenti sento che viviamo la stessa vita che c’è in Dio, perché scorre lo stesso amore”.
GRAZIE!
Padre, che ci hai pensati; Figlio Gesù, che ci hai riconosciuti come fratelli e sorelle tuoi; Spirito Santo, che ci fai vivere alla maniera di Dio.
Di fronte a questa esaltante prospettiva non ci resta che sperare con fiducia tutto ciò che di buono, bello e vero, lo Spirito Santo apre anche a noi come possibilità e certezza di vita nuova e sempre inedita.
PERCHÉ CI SEMBRA CHE DIO SIA ASSENTE?
Creati ad immagine e somiglianza di Dio dovremmo scoprire la sua bellezza, che è un incanto, l’uno nel volto dell’altro e dell’altra.