12.12.2021 – 3^ di Avvento: Egli vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco- Lc 3,10-18
, Con 0 Commenti, Categoria: Liturgia, Omelie,Il Battista nella sua predicazione diceva: “Fate dunque frutti degni della conversione” (Lc 3,8), cioè prima si cambia testa, poi ci sono frutti di questo cambiamento. Ci sono qui tre categorie di persone che si rivolgono al Battista per sapere cosa devono fare.
1. le folle.
A loro risponde: «Chi ha due tuniche, ne dia a chi non ne ha, e chi ha da mangiare, faccia altrettanto».
Tra coloro che erano venuti a farsi battezzare da Giovanni e bivaccavano nei dintorni, c’era chi portava due tuniche, una sopra l’altra, per difendersi dai forti sbalzi di temperature notturne presenti sulle rive del Giordano. Ma c’era anche chi pativa il freddo della notte perché mal vestito. C’era chi pativa la fame nelle lunghe giornate di attesa quando le poche riserve erano finite: i più forniti dovevano provvedere ai più indigenti. Giovanni proponeva la condivisone che nasce dall’amore e dalla solidarietà. In questo anticipa gli insegnamenti di Gesù sulla carità vicendevole.
2. i pubblicani
«Non esigete nulla di più di quanto vi è stato fissato»
Erano disprezzati dai farisei come incapaci di conversione vera. Erano per professione esposti all’avarizia e all’arricchimento illecito alle spalle dei clienti nella riscossione delle tasse che era data in appalto, una somma pattuita doveva essere consegnata all’amministrazione romana, il resto rimaneva come commissione di questi pubblicani e quindi è facile immaginare gli imbrogli, i sotterfugi, gli abusi di potere. Erano considerati collaborazionisti del sistema oppressivo e, soprattutto, dei rinnegati perché, quando veniva assegnato loro l’appalto, dovevano rendere culto, un sacrificio, al dio imperatore.
Il vangelo ci mostra che anche questi avevano una coscienza capace di sentire dispiacere per il male compiuto. Tutti sono capaci di pentimento, nessuno è escluso dalla misericordia di Dio.
3. i soldati
«Non maltrattate e non estorcete niente a nessuno; accontentatevi delle vostre paghe».
Il Battista tiene presente che i soldati ci vogliono ma per mantenere l’ordine, impedire che accadano violenze e quindi ci vogliono i soldati. Ma qual è il pericolo? È quello di svolgere questo servizio in una posizione di forza, abusando del proprio potere, hanno le armi in mano, quindi possono alzare la voce, offendere, pretendere, angariare…
Notiamo come il Battista non richieda a nessuno di questi gruppi una pratica religiosa; la conversione della mente ha richiesto e adesso chiede un cambiamento di vita nei rapporti con i fratelli.
Quindi il vangelo prosegue. A un popolo che attende il Battista garantisce: «Io vi battezzo con acqua; ma viene colui che è più forte di me …Egli vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco.
È un battesimo che è vera immersione nella vita di Gesù tanto da manifestare il suo Spirito come fuoco.
A Pentecoste, lo Spirito Santo ha una tipica manifestazione: “Apparvero loro lingue come di fuoco, che si dividevano, e si posarono su ciascuno di loro, (At 2,3). E Gesù stesso conferma: “Sono venuto a gettare fuoco sulla terra, e quanto vorrei che fosse già acceso! (Lc 12,49).
Lo Spirito Santo è, infatti, Colui che porta avanti nella storia il progetto “Gesù” e quindi, come vero fuoco, brucia ciò che non corrisponde a tale progetto e che intralcia l’opera di vera salvezza dell’uomo. È Lui che conduce menti e cuore a pensare e compiere le cose di Dio. È un fuoco che, se da una parte brucia, tuttavia compie la sua funzione anche scaldando i cuori, preparandoli a resistere ad un calore più forte. E si mantiene sotto la cenere che ha il solo scopo di non farlo morire.
Quando sarà tolta quella cenere per farlo riprendere e divampare? E non è questo il grande desiderio di Gesù? Oggi posso invocare:
O Spirito Paraclito, uno col Padre e il Figlio, discendi a noi benigno nell’intimo dei cuori. Voce e mente si accordino nel ritmo della lode, il tuo fuoco ci unisca in un’anima sola.