13.04.2025 – Domenica delle Palme: Il re umile e povero
, Con 0 Commenti, Categoria: Commento al Vangelo, Liturgia,Colui che avanza, tra l’entusiasmo della folla dei discepoli, non ha all’apparenza proprio nulla di regale.
Cavalca un asino, e non un cavallo, come farebbe un potente di questa terra. E proprio per questo non intimorisce nessuno, non genera paura, non provoca una sottomissione piena di terrore.
Il messaggio che lancia è scoperto: è un re di pace, non un signore della guerra. Viene nell’umil-tà e nella povertà, non con la forza e con dispiegamento di mezzi. Proprio per questo si espone a ogni rischio e peri-colo. E gli accadrà di essere rifiutato e disprezzato, di trovarsi in balìa di coloro che esercitano il potere religioso e militare, di subire condanna, scherno e morte.
E tuttavia, paradossalmente, proprio questo Messia, dallo stile dimesso e pacifico, pronto a dare la sua vita non a chiedere quella degli altri, desterà la gioia di coloro che amano Dio, dei poveri che sono capaci di riconoscere il compimento delle promesse e che accolgono con gioia Colui che viene “nel nome del Signore”.
C’è una singolare coincidenza tra questa scena e quella della nascita di Gesù, una singolare consonanza con la povertà che le contraddistingue entrambe, con le parole di lode che esprimono la gioia di un momento così importante. In effetti quell’inizio è così simile alla realizzazione che ormai si avvicina. Lo stile è lo stesso perché dettato dall’amore: l’amore del Verbo che si fa carne e diventa un uomo come noi, l’amore del Figlio che offre la sua vita e va incontro alla morte per manifestare la misericordia e la tenerezza di Dio e strapparci al potere del male.
La domanda che ci raggiunge, all’inizio di questa settimana santa, è allora la stessa che ci facciamo a Natale.
Siamo disposti ad accogliere questo re umile e povero? Siamo pronti ad accogliere il “modo strano” con cui Dio ha deciso di rivelarsi e di salvarci?
Oppure siamo prigionieri delle nostre categorie, dei nostri schemi mentali che attribuiscono a Dio lo stesso stile dei potenti della terra, che cercano un trionfo che non ha nulla da spartire con la strada dell’umiliazione e della croce?
(Roberto Laurita)
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