13.04.2025 – Domenica delle Palme: LA FORZA DELLA DEBOLEZZA
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Inerme, fragile, senza vendetta e rivalsa.
Solo compassione, solo parole di perdono, solo preghiera dentro il silenzio.
Una “giustizia” riconosciuta da un centurione.
Quale?
Quella generata dall’amore che fa “giustizia” a Dio, riconosciuto come Padre che ha nel cuore sempre e soltanto i figli.
Per cui ogni divisione è “ingiustizia”. (Lc 22,14-23,56)
IO
affinché io non monti in superbia, è stata data alla mia carne una spina …
tre volte ho pregato il Signore che l’allontanasse da me. Ed egli mi ha detto: “Ti basta la mia grazia; la forza infatti si manifesta pienamente nella debolezza”.
Mi vanterò quindi ben volentieri delle mie debolezze, perché dimori in me la potenza di Cristo. Perciò mi compiaccio nelle mie debolezze, negli oltraggi, nelle difficoltà, nelle persecuzioni, nelle angosce sofferte per Cristo: infatti quando sono debole, è allora che sono forte. (2Cor 12,7-10)
NOI
Considerate la vostra chiamata, fratelli: non ci sono fra voi molti sapienti dal punto di vista umano, né molti potenti, né molti nobili.
Ma quello che è stolto per il mondo, Dio lo ha scelto per confondere i sapienti; quello che è debole per il mondo, Dio lo ha scelto per confondere i forti; quello che è ignobile e disprezzato per il mondo, quello che è nulla, Dio lo ha scelto per ridurre al nulla le cose che sono, perché nessuno possa vantarsi di fronte a Dio. (1Cor 1,26-29)
UNA SEDIA A ROTELLE E UNA VOCE MUTA
Sono sfida attuale per un mondo
➢ in cui vale la “conquista”, l’essere ricordati per atti “folli”
➢ chi si presenta “libero e spedito” o “alza la voce”, è il più forte.
➢ Dove si cerca l’apparire come quello che più conta.
➢ E la malattia come incidente dal percorso breve.
…. E LA FELICITA’
Dalla lettera di un amico prete, ora in paradiso:
“In questo tempo vivo anche con un infarto midollare, che mi fu annunciato così: «Caro prete, ringrazia il Signore perché in Italia ce ne saranno due, e uno è toccato a te».
Debbo dire che la notizia non fu accolta tanto bene e il blocco delle gambe non sempre è accettato con pazienza e serenità.
Ma la Madonna, che mi vuole bene, in un pellegrinaggio a Lourdes, mi ha fatto incontrare P. Daniele che in “carrozzina” era tanto felice, talmente paradisiaco da farmi dire: «Ecco, felice come Daniele mi starebbe bene anche la “carrozzina”».
La “carrozzina” è arrivata ma anche la serenità”.
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