13.05.2018 – Ascensione del Signore: IL CRISTIANO È COME UN PELLICANO
, Con 0 Commenti, Categoria: Editoriali, Liturgia,Questo uccello, il pellicano, vede i pesci nel mare, li prende, li mastica e li dà ai propri figli. Non li dà loro interi, perché morirebbero. Questa è la via della Chiesa: prendere il Vangelo, viverlo, sminuzzarlo nei gesti e nelle parole e trasmetterlo. In questo papa Francesco è un maestro.
Lei tiene incontri in tutta Italia. Non è uno psicologo “da studio”. Perché?
«Mi sono accorto che gli insegnanti, i preti, ma anche i genitori sanno ben poco di come funzionano i bambini e gli adolescenti. In tutti i seminari che preparano i futuri preti dovrebbero essere resi obbligatori tre esami sul bambino, tre sull’adolescente e tre sulla relazione. Ma anche i genitori e gli insegnanti non sanno quasi nulla di come funzionano i bambini. Non ho trovato un solo bambino capriccioso nella mia vita, mai! Ho trovato bambini che hanno logiche diverse dalle nostre, che hanno paura a chiudere gli occhi per entrare nella notte. La scuola è ancora ferma alle note, ai castighi, alla penna rossa. Eppure basterebbe applicare quanto scoperto da pedagogisti come la Montessori e santi come don Bosco».
Incontra spesso i giovani: che cosa dice loro?
«Prima entro nei loro problemi, poi cerco di trasmettere loro quelli che chiamo “i cromosomi di Dio”, ovvero le tracce che ci caratterizzano come esseri umani seguendo le quali ci realizziamo.
1. Dico loro, innanzitutto, che siamo esseri relazionali: non possiamo vivere senza l’altro.
2. Secondo: siamo programmati per l’amore, ci realizziamo solo così.
3. Terzo: quando faccio una cosa vera provo gioia, quando faccio una cosa falsa provo tristezza. Ai ragazzi spiego in questo modo la fregatura della pornografia: lì vedi corpi che fanno sesso, ma non vedi persone che si amano. Ecco perché, dopo aver visto un film pornografico, ti senti triste, mentre provi gioia quando doni te stesso.
4. Quarto: è sempre possibile ricominciare. Noi siamo fatti di una pasta tale che può sempre rinnovarsi. Questo va contro ogni determinismo psicologico. L’errore più grande è quando un genitore dice al figlio: “Sei sempre il solito, non cambierai mai”.
Dobbiamo imparare da Maria se vogliamo educare i nostri ragazzi».
La Madonna?
«Sì, proprio la Madonna, la cui grandezza non sta tanto nelle apparizioni. Sa come ha educato Gesù? Ha perso tempo. È stata lì. L’ha accarezzato. L’ha fasciato. Si è tirata indietro al momento opportuno quando era adolescente, l’ha lasciato libero di crescere. Anche la Chiesa dovrebbe fare così. Gesù non ha “trasmesso valori”. Si è incarnato. Si è innamorato della nostra fragilità. E noi dobbiamo fare come ha fatto Dio con noi: essere innamorati dell’essere umano».
Dall’intervista a Ezio Aceti, psicologo dell’età evolutiva
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