13.10.2024 – 28^ Domenica del Tempo Ordinario: SGUARDO PROFONDO – Mc 10,17-30
, Con 0 Commenti, Categoria: Liturgia, Omelie,È Dio che in veste umana guarda ogni uomo; ed è uno sguardo unico.
Ama.
un guadagno enorme per dare senso, armonia, equilibrio e stabilità alla vita.
Attrae.
Ma senza togliere la libertà di scelta.
Illumina.
Fa luce su ciò che toglie la libertà di movimento.
Purifica.
È in grado di eliminare anche ciò che io non vedo o non posso.
Prevede.
Lancia nell’avventura più bella della vita nel futuro qui e oltre, nell’eternità.
Educa.
Dà anche al nostro sguardo di vedere allo stesso modo.
La buona notizia coinvolgente.
Gesù parla di ricchezza in tutti i suoi risvolti, in senso pieno che per quel tale era economica. Ma ci sono ricchezze nascoste che bloccano comunque. Basta pensare a quei doni di cui ognuno è dotato che, se trattenuti finiscono col rendere indisponente e, perché no, anche un po’ brutto colui che li possiede. Mentre se vengono tutti fuori, rendono bello il mondo cominciando da quello che circonda.
Gesù stesso lo garantisce quando dice che nessuno che lascia la sicurezza di una propria abitazione, o supera il legame del sangue, o non fa del lavoro il suo idolo, e non si ritrova poi in un ambiente di famiglia dove nessuno manca del necessario.
Aggiunge Gesù “insieme a persecuzioni” perché si tratta di vita alternativa in discontinuità con la mentalità corrente e che diventa segno concreto di disturbo.
Torna calzante l’immagine del mosaico.
Ognuno come piastrella viva ha valore soltanto nell’insieme… Se mancasse, il mosaico risulterebbe incompleto. Un insieme che riesce a non schiacciare nessuno, anzi lo stimola, lo potenzia.
Anzi di più: Insieme, ciascuno diventa più bello … non più buono. E il bello è espressione di un’unità superiore, una sintesi felice.
Sta a me e a te far diventare patrimonio felice della comunità dei credenti e dell’umanità che ci circonda questo “insieme”, dove c’entriamo noi e un Gesù che non s’impone, ma vuole essere presente tra chi vive l’amore reciproco evangelico.
C’è un racconto rabbinico dei due fratelli. Dio stava cercando un luogo dove stabilirsi sulla terra, quando vide due fratelli che avevano fatto la mietitura e spartito in parti uguali il raccolto. Di notte uno dei due si risveglia e decide di dare parte del suo al fratello, perché sposato e con figli a carico. Poco dopo si risveglia anche l’altro e decide di dare parte del suo al fratello perché celibe e dunque senza chi potrebbe occuparsi di lui in vecchiaia. Risultato: l’indomani i due raccolti rimangono invariati. Seconda notte, stessa scena. La terza notte si risvegliano contemporaneamente, s’incontrano, s’abbracciano. Dio disse allora: «È lì che andrò ad abitare, dove ci si ama da fratelli».
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