È importante per noi vedere come Gesù si lasci guidare dallo Spirito santo che, in quanto uomo, lo introduce nella vita degli uomini.
È un inizio strano: dal deserto! Come è possibile iniziare un rinnovamento dell’umanità ritirandosi in un luogo solitario? Il motivo possiamo leggerlo scorrendo gli eventi.
C’è una vita bella che dura quaranta giorni, senza rumori, senza imprevisti, a contatto con la natura e nella preghiera. Una vita, diremmo, beata anche se vissuta nel digiuno. Tant’è! Ci sono dei momenti in cui è importante anche disintossicarsi.
Ma la fame affiora e con essa la necessità di pane per assolvere un bisogno essenziale di conservazione… e siamo nel deserto!
Per Gesù è questo è il momento di fare delle scelte.
L’olfatto di Gesù.
Egli ha un fiuto raffinatissimo che sa distinguere profumi e odori, “ha naso” nel cogliere dove il profumo viene da un fiore del bene o da un fiore del male.
Ci vuole naso per riconoscere la tentazione, per distinguere, per scegliere con accuratezza.
Quando vogliamo controllare se qualche alimento è buono prima di mangiarlo, e di subire poi le eventuali conseguenze, lo annusiamo con attenzione.
Gesù ci invita ad annusare la vita per vedere se c’è qualcosa che “puzza” di tentazione o che “profuma” di Vangelo.
Prima scelta: Pane – Parola
Tra il pane per sé – ha potere di crearsi il pane – e la Parola del Padre che gli indica la strada – un giorno sarà volontà di Dio usare il potere per sfamare una folla di gente -.
Nella debolezza del fisico s’incunea il desiderio di avere, di possedere. Ma Gesù nonostante la fame resiste fidandosi del Padre.
Domandiamoci:
Qual è il “pane” giusto?
Il nutrimento che è essenziale per la vita intera; nutrire solo il corpo è come vivere in una prospettiva chiusa, relativa e provvisoria.
La vita va nutrita di senso e glielo dà l’essere in relazione. In tal modo accade la condivisione, la comunione di esperienze e di vita, aiuto reciproco concreto.
Seconda scelta: denaro- potere e Dio-umiltà
Domandiamoci:
Quale umiltà?
Quella di riconoscersi non padroni ma custodi, amministratori, servi; e tuttavia come figli che sono riconoscenti per i doni ricevuti.
Essi sono il creato come casa arredata con accuratezza fin nei dettagli, la ricchezza che ogni persona ci porta, la Sua presenza costante e attiva capace dell’impossibile a noi.
Terza scelta: credere o tentare Dio
Domandiamoci:
Quale fede?
Quella che si fida del Padre sempre e in ogni particolare circostanza, si affida e confida.
Non è tirare Dio dalla propria parte ma seguirne le orme che sono tutte emanazione di amore sopra, ai lati e in profondità.
Lascia una risposta