14.06.2020 – SS Corpo e Sangue di Gesù: Io sono il pane vivo disceso dal cielo (Gv 6,51)
, Con 0 Commenti, Categoria: Commento al Vangelo, Liturgia,La solennità del Corpus Domini oggi diviene l’occasione festosa in cui la Chiesa celebra il trionfo del suo Signore vincitore della morte e Lo ringrazia immensamente per la sua continua e amorevole presenza nel segno del Pane e del Vino, sacramenti del suo Corpo e del suo Sangue.
Il brano evangelico proposto per questa festa è tolto dal capitolo sesto del quarto vangelo. La scena si svolge in coincidenza con la festa di Pasqua ed è ambientata nel deserto; nel segno dell’esodo, che ricorda l’uscita dalla schiavitù d’Egitto verso la terra promessa e il nutrimento miracoloso del popolo. Il discorso di Gesù si apre con un invito deciso: “Procuratevi non il cibo che perisce, ma quello che dura per la vita eterna e che il Figlio dell’Uomo vi darà” (6,27). Qual è il cibo che rimane per la vita eterna? Poco prima Gesù aveva detto: “Mio cibo è fare la volontà di colui che mi ha mandato e compiere la sua opera” (4,34). Dunque è il cibo che offre una vita piena, realizzata è “fare la volontà del Padre”, cioè imitare il Figlio.
E nel proseguire il discorso Gesù può aggiungere: “Io sono il pane”, cioè io sono la Parola, che dà vita, che nutre. Il pane eucaristico ci ricorda la vita, morte e risurrezione di Gesù, il suo dono per la vita del mondo. Per questo quando ricevo l’Eucaristia, accolgo il pane “disceso dal cielo”, accolgo in me Gesù e se lo accolgo con le giuste disposizioni interiori, Egli trasforma la mia vita e la rende simile alla sua: anch’io chiamato ad essere come Lui dono.
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