15.09.2019 – 24^ Tempo Ordinario: LA COPPIA VIVA E APERTA SUL MONDO – Lc 15,1-32

Pubblicato da Stefano, Con 0 Commenti, Categoria: Liturgia, Omelie,

Prendiamo due parole di Dio:

“Non hanno tardato ad allontanarsi dalla via che avevo loro indicato” (Es 32,8).

1.    Seguire la via di Dio: saper cogliere la Sua volontà; amare è senz’altro Volontà di Dio

Discernere insieme, non da soli.

“La grazia del Signore nostro ha sovrabbondato” (1^Tm 1,14).

2.    Comprendere il suo intervento in casa e nella storia: La sua firma: “tutto per e con Amore”; ad ogni evento, in particolare complicato e difficile per noi, per dire la sua particolare vicinanza,

Dio annette la sua grazia.

Passiamo al Vangelo.

Con una premessa. Al tempo di Gesù non si potevano avvicinare i peccatori perché erano impuri e rendevano impuri.

Ma per Gesù i veri puri sono coloro che non appartengono più a se stessi ma vivono per gli altri donandosi. Per Lui non ci sono categorie di persone a cui appartenere ma persone da amare così come sono perché si possa realizzare quel progetto che Dio ha su di loro. Il vero puro dà la vita e dona vita. È se stesso, unico ma insieme a tutti; vive la vera solitudine che è in grado di intessere relazioni vere che formano una vera comunità.

Ora prendiamo alcune parole di Gesù:

“Chi di voi, se ha cento pecore e ne perde una, non lascia le novantanove nel deserto e va in cerca di quella perduta, finché non la trova?” (Lc  15,4).

1.    Lasciare: il tepore di casa, La vita in sicurezza, l’autocompiacimento.

“Quale donna, se ha dieci monete e ne perde una, non accende la lampada e spazza la casa e cerca accuratamente finché non la trova?” (Lc 15,8). 

2.        prendere su, farsi carico (la situazione di coppie di amici che sono in fase di stallo e non si comprendono):

Far luce: capire bene il perché di una scelta, fin nei contorni. Essere attenti a coglierlo ed essere vicini senza giudizio.

Cercare accuratamente: informare Dio nella preghiera, contattare chi è più vicino come amico o amica che può aiutare, muoversi verso piegandosi su di…, ascoltare bene prima di parlare.

Finché non si trova la soluzione: e ciò implica una continuità.

“Il Padre divise tra i figli le sue sostanze. Pochi giorni dopo, il figlio più giovane, raccolte tutte le sue cose, partì per un paese lontano “ (Lc 15,13)

3.    Misurarsi con lo stile d’amore di Dio.

Da all’altro la possibilità di rinnegare, di fuggire; rinuncia a dirgli l’amore, a dimostrargli che lo si ama, per non esercitare su di lui alcun ricatto.

Sa che per ritrovare un figlio, e non per conservarsi uno schiavo riottoso, è necessario tacere e lasciarlo partire.

Si riduce all’impotenza per voler restare Padre, fino ad obbedire alla creatura nel momento stesso della sua grande rivolta.

E dunque per noi:

Far sentire ognuno libero nei movimenti e non osservato speciale.

Saper accogliere l’esperienza di un figlio anche quando non piace.

Attendere con amore l’evoluzione dei fatti.

“Quando era ancora lontano, suo padre lo vide, ebbe compassione, gli corse incontro, gli si gettò al collo e lo baciò” (Lc 15,20)

4.        I gesti grandi dell’amore: attendere con pazienza e saper soffrire – per chi ama la persona conta più della ferita che essa gli infligge -; imparare a fare il primo passo, tenendo l’altro nel cuore, carichi di tenerezza

“Bisognava far festa” (Lc 15,32)

5.     Saper fare festa: credere all’amore – il fratello più grande, che fa difficoltà, va consolato perché non sa cosa è amare -; essere felici della felicità dell’altro – non importa se ci si trova nel buio, è la gioia dell’altro che lo può rompere e ridonare luce -.

Come la fede si rafforza donandola (RM,3), così la coppia e, di seguito la famiglia, si fortificano se si aprono e si donano per amore.