15.09.2024 – 24^ Domenica del Tempo Ordinario: UNA SCELTA NON PIÙ RINVIABILE – Mc 8,27-35
, Con 0 Commenti, Categoria: Liturgia, Omelie,Gesù porta i suoi discepoli in territorio pagano. E mentre camminano pone loro due domande.
La prima: «La gente, chi dice che io sia?».
…che è un sondaggio di opinione. Ce n’è una varietà ma tutte ruotano intorno ai profeti.
La seconda: «Ma voi, chi dite che io sia?».
… che scende al personale.
Pietro gli rispose: «Tu sei il Cristo».
Solo Pietro e gli altri? Lo fa a titolo personale o a nome di tutti? A noi interessa ciò che ci dice Marco che riporta il titolo Cristo, Messia che però recava con sé una certa ambiguità. Infatti il messianismo giudaico era di natura politico-nazionale e riguardava un discendente di David ideale ma umano, non certo «Figlio del Dio vivente». Per questo la risposta di Pietro è limitativa, pur avendo un suo valore. Il limite sarà subito messo in luce dopo. Questa riduzione della risposta di Pietro fa parte anche del progetto generale di Marco che vuole progressivamente svelare il mistero di Gesù. Sarà solo al termine di quel viaggio, quando egli è sulla croce che un pagano, il centurione romano, proclamerà la piena confessione della fede cristiana: «Davvero quest’uomo era Figlio di Dio!» (15,39).
Gesù poi ordina di non divulgare la sua identità. Egli vuol passare sulla terra come in incognito. Se lo facesse come Dio sarebbe finita la sua missione di farsi compagno di ogni uomo e così aiutarlo ad entrare nel pensiero di Dio.
E cominciò a insegnare loro.
Il motivo del silenzio sta soprattutto nel fatto della passione dolorosa fino alla morte che colpirà Gesù come Cristo… anche se la chiusura è la risurrezione. Ma è di difficile comprensione per la mente umana.
Faceva questo discorso apertamente.
Senza più remora alcuna.
Pietro lo prese in disparte e si mise a rimproverarlo.
Qui si vede il limite della sua risposta. Come egli la intende e dice la sua netta reazione all’annuncio della passione e morte del Maestro.
Ma egli, voltatosi e guardando i suoi discepoli, rimproverò Pietro
È un rimprovero educativo, riprende il primo perché gli altri capiscano.
e disse: «Va’ dietro a me, Satana! Perché tu non pensi secondo Dio, ma secondo gli uomini».
È la profonda motivazione che non permette di seguire Gesù: pensare secondo gli uomini, cioè chiusi al trascendente che si raggiunge solo attraverso il passaggio difficile della croce. quel passaggio che satana non vuole anche perché introduce in un tragitto a lui completamente sconosciuto!
Convocata la folla insieme ai suoi discepoli, disse loro:
È la proposta unica e sconvolgente!
se qualcuno vuole: È rispettata la piena libertà.
vuol venire dietro a Me: Far parte della mia missione, coinvolgersi con me in tutto e per tutto, senza paura.
Rinneghi se stesso: Dichiari lotta senza quartiere all’egoismo e si impegni con tutte le forze nel considerare l’altro più importante di sé.
Prenda la sua croce: Proprio la sua, quella che è pensata per lui o lei, adatta alle proprie spalle. Alla sua portata.
Venga dietro: Non si ponga davanti perché andrà a sbattere. Con me avanti si aprono tutti i varchi e si illuminano tutti i punti tenebrosi.
Perché chi vuole salvare la propria vita, la perderà; ma chi perderà la propria vita per causa mia e del Vangelo, la salverà».
È segnata una demarcazione tra il voler salvare la vita o il perderla. La persona di Gesù che si esprime nel Vangelo ne è lo strumento per segnarla e il modo per realizzarla.
Il Vangelo è la buona notizia che sconvolge i piani umani e apre a quelli di Dio. E ne segna la differenza, i primi sono a termine assoluto, i secondi hanno durata eterna. Con una precisazione che quelli divini iniziano a realizzarsi quaggiù in forma comunque sempre imperfetta e vengono completati alla fine dei tempi.
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