15.11.2015 – 33^ Tempo Ordinario: Misericordia: espressione ultima dell’Amore
, Con 0 Commenti, Categoria: Editoriali, Liturgia,Il tema della misericordia e del perdono pervade tutto il Vangelo. In fondo, lo scopo di Gesù è quello che ci ha rivelato nella sua preghiera finale, la notte prima della passione: l’unità di tutti, uomini e donne, in una grande famiglia che ha il suo modello nella Trinità.
Tutto il suo insegnamento tende solo a darci, con il suo amore, lo strumento per realizzare questa altissima comunione fra noi e con Dio.
E la misericordia è l’ultima espressione dell’amore, della carità, quella che la compie, che la rende cioè perfetta.
La misericordia è un amore che
- Sa accogliere ogni prossimo, specie il più povero e bisognoso.
- Non misura, abbondante, universale, concreto.
- Tende a suscitare la reciprocità,
- È il fine ultimo della misericordia, senza la quale ci sarebbe solo giustizia, che serve a creare eguaglianza ma non fraternità.
Ci viene chiesto cioè di avere il cuore sempre aperto ad ogni specie di miseria, di essere
«Misericordiosi come il Padre» (Lc 6, 36).
Qui sta il segreto per capire a fondo e per vivere la virtù della misericordia. Se essa ci rende simili a Dio deve essere una delle più grandi virtù del cristiano.
Misericordioso, nel senso evangelico,
à È colui che non solo non si lascia fermare dai difetti del prossimo, ma, come Dio, va molto più in là e, passando sopra ad ogni indifferenza, freddezza od ostilità, sa perdonare, dimenticare e fare, se occorre, anche la parte dell’altro.
à È chi non soltanto non sfugge al dovere morale di aiutare un prossimo in difficoltà, ma sente una vera attrazione per le miserie degli altri, ed è portato, da un istinto quasi materno, a sanare, consolare, e cogliere solo il positivo.
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