16.03.2025 – 2^ di Quaresima:  Il suo volto cambiò d’aspetto 

16.03.2025 – 2^ di Quaresima: Il suo volto cambiò d’aspetto

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La trasfigurazione avviene proprio mentre Gesù è in preghiera. La coincidenza non è casuale. A trasformare il suo volto e tutta la sua persona è in effetti la relazione con Dio, il Padre suo. Per Gesù non c’è nulla che conti di più ai suoi occhi, nulla da considerare più prezioso. Questo rapporto di amore e di piena fiducia è l’anima profonda della sua missione. Ecco perché Gesù accetta anche di andare incontro alla morte, pur di svolgere fedelmente, fino in fondo, il compito che gli è stato affidato.
Di questa relazione con Dio, Mosè ed Elia sono due testimoni privilegiati dell’Antico Testamento, ambedue afferrati dall’amore appassionato per colui che considerano l’unico, il liberatore di Israele, l’alleato fedele. In Gesù, però, questa relazione giunge alla sua pienezza, si manifesta al livello più alto.
Non si tratta, infatti, solo di una guida, di un condottiero o di un profeta. Egli è – come afferma la voce che esce dalla nube – il “Figlio”, “l’eletto”. E la sua Parola è il passaggio obbligato per tutti quelli che vogliono entrare in comunione con Dio.
È questa parola che accompagna nei frangenti diversi dell’esistenza, anche in quelli più drammatici.
Se non possiamo sempre godere di quella luce prodigiosa che splende sul volto di Cristo, abbiamo tuttavia il dono di questa luce discreta, sempre a disposizione, per rischiarare il nostro sentiero.
È questa parola che ridesta il nostro legame con Dio quando esso viene trascurato, si allenta a causa del nostro peccato, quando perde forza perché contiamo solo su noi stessi, sulle nostre risorse ed energie.
È questa parola che consola e porta speranza, ma anche scandaglia le profondità del nostro essere. È questa parola che ci mette davanti alle esigenze dell’Alleanza con Dio, ai comandamenti da osservare per amore.
Quando i momenti benefici di manifestazione terminano, quando non possiamo contemplare la gloria di Dio, questa parola è la guida sicura che trasfigura la nostra esistenza e ci permette di amare come Gesù, fino alla croce.
Troviamo il tempo, da soli o in famiglia, per intendere questa parola?
Ci lasciamo orientare da questa parola che è viva ed efficace, un dono per ognuno di noi, perché racchiude un messaggio personale?
Quando il Signore bussa alla porta della nostra casa, trova qualcuno che gli apra e lo faccia sedere alla nostra tavola?
(Roberto Laurita)

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