17.04.2022 – Pasqua di Resurrezione: La vita del risorto contiene la pace

17.04.2022 – Pasqua di Resurrezione: La vita del risorto contiene la pace

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“La pietra era stata rimossa” (Lc 24,2)

È la pietra dei nostri sepolcri di morte, delle vittime della violenza, dell’odio e del potere dai molteplici nomi descritti dalla cronaca o che stanno dentro i cuori e si chiamano all’esterno distruzione, sopruso, annientamento, privazione di libertà, seminagione di divisione fino alla frantumazione. E nella parte più interna sono angoscia, programmi saltati, futuro incerto se non assente, segni di disperazione.

La pietra ora è resa inutile se il sepolcro è ormai rimasto vuoto. Perché cercare tra i morti Colui che è vivo? È vivo … dopo la morte. E il passaggio è definitivo: “Io sono il Primo e l’Ultimo, e il Vivente. Ero morto, ma ora vivo per sempre e ho le chiavi della morte e degli inferi” (Ap 1,17b.18).

E può dire a tutti: “Pace a voi” (Gv 20,21)

Papa Francesco l’ 11 maggio 2015 dialogando con ragazzi e ragazze aderenti alla fondazione “Fabbrica della Pace” ha detto:  “La pace non è un prodotto industriale: la pace è un prodotto artigianale. Si costruisce ogni giorno con il nostro lavoro, con la nostra vita, con il nostro amore, con la nostra vicinanza, con il nostro volerci bene… Quello che toglie la pace è la gelosia, le invidie, l’avarizia, il togliere le cose degli altri.

Ogni vostra azione, ogni vostro gesto nei confronti del prossimo può costruire pace. Ad esempio, se vi capita di litigare con un compagno, fare subito pace; o chiedere scusa ai genitori e agli amici, quando si è mancato in qualcosa.

Il vero costruttore di pace è uno che fa il primo passo verso l’altro. E questa non è debolezza, ma forza, la forza della pace.  Come possono finire le guerre nel mondo, se noi non siamo capaci di superare le nostre piccole incomprensioni e i nostri litigi? I nostri atti di dialogo, di perdono, di riconciliazione, sono “mattoni” che servono a costruire l’edificio della pace….

Vediamo il come costruire la pace. Due discepoli “correvano insieme ma l’altro che Gesù amava, corse più veloce e giunse per primo al sepolcro (Gv 20,4)

Qui è il segreto della vita, di ogni vita perché possa essere vissuta in pienezza.

Si corre più veloci non perché si è giovani ma perché l’Amore ha fatto irruzione nell’anima e non solo l’ha inondata, ma ha tolto, e ogni momento continua a togliere, la forza di agire ad altri agenti che perdono terreno e con esso la possibilità di dominare.

Corre sempre più veloce Colui che crede nell’Amore che Dio ha in lui. (cfr 1Gv 4,16); un Amore del tutto gratuito che va solo accolto e lasciato passare così che altri ne possano usufruire. Una volta ricevuto se ne diventa responsabili!

Non resta che lasciarci amare per poter Amare … vivere, leggere i segni del tempo e camminare insieme.  In particolare per poter perdonare usando misericordia che è presupposto e conseguenza della pace.

Chiunque deve poter trovare in parrocchia, in ogni comunità dovunque vi sono dei cristiani, un oasi di misericordia. C’è un espediente che aiuta ad essere fedeli e costanti nell’amore scambievole: il Patto di misericordia. Esso consiste nel perdonare e nel dimenticare qualsiasi difetto si può aver visto negli altri durante la giornata e nel mettere, alla sera, come in una tomba tutte le impressioni negative, per rivederci il giorno dopo nuovissimi, come ci si incontrasse per la prima volta, con quello sguardo che è proprio della misericordia di Dio, il quale ci vede e ci mette nel nostro dover essere.

E la pace è di casa per essere donata a tutti.

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