Gesù rispose: non è bene prendere il pane dei figli e gettarlo ai cagnolini… E’ vero, Signore, eppure i cagnolini mangiano le briciole che cadono dalla tavola dei loro padroni (Mt 15,26.27)
Anche le briciole possono diventare pane che nutre; e, accontentarsi delle briciole, fa da solido supporto alla vita dandole il sapore della sapienza e il coraggio della fede. È imparare a vivere con poco ma comunque a vivere!
Caliamo questa realtà nella vita normale: anche il far bene, con la perfezione possibile e con solennità, le piccole cose – simili a briciole – non fa che alimentare, nutrire la fede.
Posso infatti credere nella risurrezione dalla mia morte se, giorno dopo giorno, imparo a morire a me stesso facendo le cose più umili e insignificanti di fronte agli altri per accorgermi che invece sono grandi significati-ve davanti a Dio.
“Donna, grande è la tua fede! Avvenga per te come desideri” (Mt 15,28)
La fede è dunque sintonia con il pensiero di Dio quando raggiunge quel grado di obbedienza spicciola alla Sua Volontà che è poi la logica che ha guidato lo stesso Gesù che entrando nel mondo dice: “Ecco, io vengo per fare, Dio, la tua volontà” (Eb 10,7). Chi fa bene la Volontà di Dio ha la fede autentica – sempre grande – che permette a Dio di fare ciò che la creatura desidera, perché essa, ormai, non desidera altro che fare la Sua.
Per davvero le “briciole” possono diventare più nutrienti del filone di pane!
Una domanda curiosa:
Dove abita la fede? Essa è là dove l’altro chiede disponibilità che non avevamo messo in conto. E allora accade che, come Gesù, è necessario piegarci e constatare che in quel disturbo si nascondeva una grande fede…che attendeva solo di essere accolta e condivisa.
In questi giorni estivi, in cui abbiamo forse non solo po’ più di tempo ma anche una maggiore disponibilità interiore, possiamo cercare di fare un passo in più perché gli altri si possano sentire non tollerati, ma accolti e riconosciuti, stimati e onorati in tutta verità.
Forse avremo la sorpresa di scoprire quella fede che non conoscevamo