“Il tuo Dio gioirà per te” (Is 62,5).
“Non hanno più vino … tu hai tenuto da parte il vino buono” (Gv 2, 3.10).
Quel matrimonio certamente ebbe luogo e a Cana di Galilea. Ed è sicuro che fu presente “anche Gesù con i suoi discepoli”. Ed è ancora sicuro che “i suoi discepoli credettero in Lui”.
Lo svolgimento della festa è invece “filtrato” dalla mente, dal cuore e dalla logica dello Spirito che guidò uno dei commensali, che era Giovanni.
Egli è vicino a Gesù e osserva tutti i suoi gesti e i movimenti e, soprattutto, ascolta il dialogo con Maria sua madre.
Parlano fra loro e capisce che sta mancando qualcosa; c’è un disagio che serpeggia. Del resto quella coppia non è benestante e sta mancando l’elemento più importante della festa, il vino.
Ed è qui che Giovanni comincia a volare come un aquila – così è definito -.
Quale vino sta mancando? C’è un vino che si esaurisce e uno nuovo che è “molto buono”. Gesù allora è in grado di dare un vino di cui quello delle giare è solo un segno; il vino della gioia vera che abita in casa e irradia dappertutto.
Maria chiede il vino ma Giovanni intuisce che Lei può chiedere molto di più dal momento che le sente dire: “fate ciò che vi dirà Lui, qualunque cosa vi chieda!”.
È qui il segreto dell’ora di Gesù: essere pronti a tutto. Come lo è Lui col Padre.
In questa sintonia accade allora quel segno che prelude a molto di più grande: chi è Costui? Cosa accadrà con Lui e per Lui?
In questa circostanza di un vero matrimonio, Giovanni tuttavia nomina solo lo sposo e non la sposa! E allora c’è da chiedersi: chi è il vero sposo se non Gesù stesso? e chi è la sposa se non la Chiesa e con essa l’umanità intera?
Come è bello vedere trasfigurata la coppia che, in questo contesto, è l’immagine di questo rapporto!
Maria allora fa, in realtà, notare che manca la gioia, che non c’è comunione, che i due non si comprendono più!
È l’attesa delle meraviglie di Dio!
Ricordare bene che:
1. Gesù viene ad illuminare i rapporti con il suo rapporto con noi.
2. È portatore di gioia; un cristiano senza gioia, come una coppia senza gioia, non si capiscono.
3. L’ora vera della gioia accade nel momento del dolore, della mancanza, se vissuti per amore … come sorgente d’amore.
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