E subito lo Spirito lo sospinse nel deserto e nel deserto rimase quaranta giorni, (corrispettivi ai 40 anni del popolo d’Israele) tentato dal Satana. (Mc 1,12)
Gesù è spinto, quasi di forza, dallo Spirito ad andare nel deserto per vivere un’esperienza. Secondo Marco Gesù non prega, non digiuna. E neanche elenca il numero delle tentazioni come invece fanno nei loro vangeli Matteo e Luca.
Cosa ci vuol trasmettere l’evangelista?
Nel testo, qui non riportato, c’è un “subito” che mette in relazione le tentazioni con l’episodio del battesimo quando Gesù ha ricevuto lo Spirito, cioè l’amore di Dio, come Figlio amato da sempre e ora anche come uomo.
La risposta di Gesù all’amore del padre è l’amore per gli uomini che lui viene a liberare.
E si comprende allora qual è il tentativo di Satana che in questo vangelo è immagine del potere: mentre Dio è amore che si mette a servizio degli uomini, il satana è il potere che domina gli uomini.
La tentazione è sviare dal vero Dio.
Nel deserto dell’anima, nel suo vuoto, affiorano mille tentativi per convincere che la felicità sta nel riempire quel vuoto di cose o anche di persone che facciano d’appoggio o da deterrente. È così che si è distolti dalla gioia vera che è in Dio e della quale Egli rende partecipi chi vive come Lui che è dono d’Amore eterno.
La tentazione che Gesù vive dimostra che Dio va scelto e che credere in Lui Amore non è automatico perché questo suo Amore sta anche sotto ogni croce. È croce ed è Amore: arriva la croce, ci si butta ad amare, estraendo l’amore dalla croce e, per incanto, questa non è più croce e resta il suo Amore.
Il giorno delle Ceneri, ci è stato annunciato che questo Amore di Padre arriva là nel segreto, dove nulla è a Lui nascosto e nulla gli si nasconde.
Da quel segreto Egli segue, insegue e accompagna…e il dolore più grande per un padre è quello di impedirgli di amare un figlio!
Il vero peccato è, di conseguenza, non credere a questo suo Amore, non lasciarsi amare, e la disgrazia più grande è non accorgersi di questo Amore e quindi non fidarsi di Lui.
Egli vede dentro e là ci incontra, a tu per tu, nel silenzio. Un Padre che ci ama e noi che ci abbandoniamo a Lui.
È questa comprensione di Dio come Amore, dentro il cuore dell’uomo, che deve essere contrastata.
Gesù dice di sé: “Il ladro non viene se non per rubare, uccidere e distruggere; io sono venuto perché abbiano la vita e l’abbiano in abbondanza.” (Gv 10,10)
Un Dio che salva l’uomo è la più grande sconfitta per chi in qualche modo lo vuole soppiantare!
Ma questo è il vero progetto di Dio da sempre e per sempre.
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