18.06.2023 – 11^ del Tempo Ordinario: Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date! (Mt 10,8)
, Con 0 Commenti, Categoria: Commento al Vangelo, Liturgia,Oggi la liturgia della Parola fa memoria della nascita di due comunità: ai piedi del Sinai, Israele si trasforma in “regno di sacerdoti e nazione santa”; davanti alla “messe di Israele” è presentata la comunità dei Dodici, il vero popolo sacerdotale della nuova alleanza.
Nell’ultima sera della sua vita terrena, Gesù aveva dichiarato: “Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi e vi ho costituito perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga” (Gv 15,16). In quel momento Gesù evoca il giorno in cui aveva inviato i suoi discepoli per una prima esperienza missionaria. Questo giorno è descritto nel brano evangelico odierno. Gesù si era attorniato di discepoli non per formare una scuola, ma per creare una comunità di testimoni. Per questo aveva dedicato tanto del suo tempo proprio alla loro formazione, vivendo in intima comunione con loro.
I contenuti della missione sono indicati in tre punti fondamentali. Innanzitutto, è sottolineato l’impegno di carità, a cui il discepolo è chiamato: essere attento alle sofferenze degli uomini, in tutte le forme in cui esse si rivelano, sia interiori sia fisiche. A ricordarci che l’impegno della carità è parte integrante dell’essere comunità cristiana, la solidarietà e il volontariato sono scelte costanti.
C’è poi l’annuncio che “il regno dei cieli è vicino”: atti e parole, guarigioni e discorsi, salvezza e vangelo sono state le due componenti della missione terrena di Gesù: così deve essere per la comunità cristiana.
Infine, Gesù circoscrive l’area dell’impegno missionario soltanto alle “pecore perdute della casa di Israele”. Solo dopo la Pasqua egli invierà i discepoli ad “annunziare a tutte le nazioni”. Gesù vuole così una comunità aperta agli altri. La missione è un servizio, un gesto di amore. La predicazione non è propaganda, ma testimonianza; non è un’imposizione ma una proposta, un dialogo. Tutto gratuitamente! Perché anche noi siamo gratuitamente amati dal Padre.
Lascia una risposta