18.09.2016 – 25^ Tempo Ordinario: Non potete servire Dio e la ricchezza (Lc 16,13)
, Con 0 Commenti, Categoria: Liturgia, Omelie,Si tratta di una separazione netta segnata addirittura dall’odio per l’una e amore per l’altro oppure di affezione per l’una e disprezzo per l’altro. Sono termini forti e decisivi.
Perché accade? Cosa succede?
La ricchezza è stata sempre nella Bibbia segno della benevolenza e della benedizione di Dio ma quando l’uomo se ne impossessa si trasforma in un pericolo costante. Essa diventa un potente anestetico che blocca tutti i movimenti e distorce la stessa verità delle cose.
Blocca la mente che non pensa ragionando ma escogita sistemi spesso contro la stessa ragione; il cuore che si atrofizza; la lingua che non sa parlare di altro; l’orecchio che è sordo al grido dei poveri; gli occhi che vedono l’altro come uno da convincere e schiavizzare; piedi e mani che non si muovono se non per interesse e convenienza.
C’è una svolta in casa, in famiglia? A portata di mano?
Eccola: far percorrere a ciò che si possiede strade o sentieri diversi.
1. C’è un modo di pensare che mette in conto l’ospite;
2. Esiste un cuore che è tenuto esercizio continuo dai piccoli gesti di amore quotidiani;
3. C’è una lingua che sa frenarsi di fronte al pericolo della maldicenza e al gioco delle chiacchiere;
4. Ci sono orecchie tese per ascoltare;
5. Esistono occhi vigili e attenti alle necessità dell’altro;
6. Ci sono piedi e mani che non si ritirano – magari per timore di essere classificati – di fronte ai servizi da altri disattesi;
La ricchezza non s’impossessa di me e di te – di noi – se per amore si è pronti a donare anche ciò a cui teniamo tanto.
Lo stesso Gesù fa capire, in sintesi, che l’unico modo scaltro di usare i beni di questo mondo è servirsene per aiutare gli altri. Saranno loro ad accoglierci nella vita.
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