Dio si unisce all’uomo e il “ponte” è Maria, Madre di Gesù e nostra.
Viene dato un “segno” a distanza che si riferisce ad una situazione storica particolare, ma che vuole indicare qualcosa di più grande. Il profeta quando parla annuncia ma non vede e quindi la lettura, che egli fa, si comprende dopo.
Non deve sorprendere Il forte disappunto di Giuseppe perché in in esso sta tutta la sua vocazione. Dio lo inserisce nel suo progetto facendolo trovare di fronte a qualcosa di incomprensibile che va superato ma non nel modo che lui pensa.
Cosa ne scaturisce per noi?
➢ GIUSEPPE INVERTE LA ROTTA.
Quando Dio si vuol servire di qualcuno lo porta a fare un passo che è di qualità diversa dai soliti compiuti fino a quel momento. Egli si sente dire: “non temere di prendere Maria con te”. Le prime parole dell’uomo rivolte a Dio sono “ho avuto paura” (Gen 3,10); le prime parole che il Signore rivolge all’uomo quando si manifesta a lui sono “non temere!”. Veramente l’ascolto e l’obbedienza alla parola di Dio. cambia la vita.
➢ MARIA CHE DÀ GESÙ AL MONDO.
È lei che unisce in sé l’essere madre di Gesù, di quel piccolo che si presenta come tutti i bambini, e l’essere madre di Dio che in Gesù vuol vivere sempre con noi e tra noi.
Ma prendere Maria comporta avere un atteggiamento diverso nei confronti di se stessi, degli altri e delle circostanze della vita: quello di una creatura che sceglie di “pensare” come Dio. Gesù ammonirà un giorno Pietro: “Non pensi secondo Dio, ma secondo gli uomini” (Mt 16,23). Ed egli rifiutava la croce della vita.
➢ GESÙ CHE VIVE CON GLI UOMINI.
Egli infatti ha un doppio nome: quello usato dai suoi contemporanei – Gesù, colui che libera dai peccati – e quello che gli attribuisce l’evangelista Matteo – Emmanuele, Dio con noi.
Il tema dell’“Emmanuele” torna anche alla fine del libro. Nell’ultimo capitolo si dice che, dopo la risurrezione, Gesù si manifestò ai suoi discepoli sul monte della Galilea, li inviò nel mondo intero a far discepole tutte le nazioni e aggiunse: “Ecco, io sono con voi (…Ecco io sono l’“Emmanuele”) tutti i giorni fino alla fine del mondo” (Mt 28,20).
Il richiamo al “Dio con noi” apre e chiude tutta l’opera di Matteo perché – ci dice l’evangelista – in Gesù, Dio si è messo, e rimane per sempre, a fianco dell’uomo.
Egli ha sperimentato tutto di noi: le gioie degli affetti e la delusione dei tradimenti; ha condiviso le nostre ansie, i nostri dolori e le nostre umiliazioni, la nostra paura di fronte alla morte. E Maria ha imparato a vedere le cose come lui.
Oggi proviamo ad ascoltare l’altro con tutte le sue pene e avremo così la forza e il coraggio di accogliere e vivere meglio le nostre.
È il miracolo dell’amore.
È il modo di vivere di Maria, la donna dell’ascolto, che sa racchiudere in sé previsti e imprevisti e li affronta ad uno ad uno fino alla desolazione sotto la croce.