19.01.2014 – 2^ Domenica del Tempo Ordinario: Cristo non può essere diviso!

19.01.2014 – 2^ Domenica del Tempo Ordinario: Cristo non può essere diviso!

Pubblicato da Stefano, Con 0 Commenti, Categoria: Editoriali, Liturgia,

È questa la forte affermazione dell‘apostolo Paolo. A Corinto la chiesa era dilaniata da gruppi contrapposti. C‘era chi dichiarava: “Io sono di Paolo”; un altro: “Io di Apollo”; un terzo: “Io sono di Pietro”; e un quarto: “Io sono di Cristo”. In questa sequenza è proprio l‘ultima affermazione che più ci interpella: utilizzare Cristo per sancire le nostre divisioni.

Questo si è spesso verificato nella storia del cristianesimo, laddove la ricerca della fedeltà all‘evangelo di Cristo, per le varie tradizioni cristiane, invece di creare un patrimonio comune ha suscitato scomuniche e conflitti. Divisi nel nome di Cristo: questo è il paradosso e lo scandalo della nostra vita cristiana.

Il nostro impegno è di mettere in discussione questa logica. Cristo non viene più a farsi crocifiggere: è venuto, una volta per tutte, per la nostra salvezza, ma tocca a noi ora prendere il posto di Cristo sulla croce e, crocifiggendo le nostre passioni e la nostra mentalità mondana, sacrificarci per realizzare la volontà di Dio: che tutti siano una cosa sola (Gv 17, 21).

Il brano della Prima lettera ai Corinzi richiama l‘attenzione sul modo in cui possiamo valorizzare e ricevere i doni degli altri anche ora, nel nostro stato di divisione. L‘intera lettera mostra chiaramente un conflitto in atto, con l‘autorità dell‘apostolo e della sua predicazione pesantemente contestate. Tuttavia, all‘inizio della Lettera Paolo afferma “io ringrazio sempre il mio Dio per voi”. Non è solo una formalità, ma un sincero riconoscimento della ricchezza spirituale dei Corinzi, i quali non mancano di alcun dono. Riconoscere i doni degli altri, anche di coloro con i quali si è in conflitto, significa prima di tutto riconoscere l’opera di Chi quei doni ha elargito, cioè Dio stesso.

Inoltre Paolo riconosce ai Corinzi di essere pienamente Chiesa di Cristo e ricorda loro il legame che li unisce a tutti coloro che proclamano lo stesso Signore in ogni luogo. Non si è infatti Chiesa da soli, ma nella comunione di tutti coloro che confessano il nome di Gesù. Riconoscere i doni gli uni degli altri significa per noi oggi innanzitutto, riconoscere i doni della grazia elargiti con generosità all‘intero popolo di Dio, pur nelle sue diversità. Doni che edificano la Chiesa e la abilitano a servire il mondo.

(dal documento del Consiglio Ecumenico delle Chiese e del Pontificio Consiglio per la Promozione dell‘Unità dei Cristiani)

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