19.10.2014 – 29^ Tempo Ordinario: A Cesare quello che è di Cesare e a Dio quello che è di Dio (Mt 22,21)
, Con 0 Commenti, Categoria: Commento al Vangelo, Liturgia,Il tema proposto dalla Parola di questa domenica è un invito a soffermarci su uno degli aspetti di vita più importanti per i cristiani di oggi. Noi siamo consapevoli di avere un compito da svolgere: quello di costruire attraverso il nostro agire quotidiano, nei diversi ambienti della vita, una comunità umana secondo il volere di Dio, secondo lo spirito del Vangelo. La nostra fede, vissuta pienamente e con responsabilità, non comporta evasione dai compiti terreni, ma testimonianza “guidata” dallo Spirito di Cristo.
Il testo del Vangelo ruota attorno alla domanda posta a Gesù circa la liceità del tributo a Cesare. Gesù riporta la questione al centro: l’annuncio che Dio viene ogni giorno a noi e ci chiama, ogni giorno, a prendere posizione. Gesù non dà ricette sul comportamento politico, ma lo trascende: occorre rendere a Cesare ciò che egli ha diritto di esigere.
Ma di fronte all’autorità civile c’è un “ordine” più alto, quello di Dio, cui occorre rendere ciò che Gli appartiene, cioè tutto, essendo “sua la terra e quanto contiene” (Salmo 24,1). A Dio è necessario offrire tutta la propria persona. Gesù afferma una distinzione essenziale tra politica e religione. Sì, il credente in Gesù è colui che “sta nel mondo senza essere del mondo” (Gv 17,11-16), che abita con piena lealtà la città degli uomini, ma la cui vera cittadinanza è nei cieli (Fil 3,20).
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