20.02.2022 – 7^ Tempo Ordinario: Misericordiose come il Padre
, Con 0 Commenti, Categoria: Liturgia, Omelie,Gesù parla del Padre per conoscenza personale e per quanto Egli stesso vive ed esperimenta.
Tutto è racchiuso in quel “come” agire, per essere figli che seguono le orme del loro Padre. E se, nella vita terrena, è il genitore che viene messo di fronte alla propria responsabilità, in quella celeste invece è il figlio che è chiamato a rispondere e corrispondere all’Amore del Padre che gli viene offerto per essere accolto e donato a tutti.
È quell’Amore che non vede ostacoli alla sua azione. È tale da saper reagire all’odio con l’amore e non in maniera passiva ma attiva cioè facendo del bene; e a parlar bene di chi sparla e di pregare per chi tratta male fino a sembrare come remissivi di fronte ad uno schiaffo ricevuto. Pur di essere se stesso, mette da parte anche ciò che può risultare un suo diritto e, se anche ne avesse cento, non ne vanta uno.
Chi ama non guarda se stesso ma il bene dell’altro. Papa Francesco cosi si esprime riguardo al perdono:
“Tutti noi abbiamo il diritto di essere perdonati se chiediamo perdono. È un diritto che nasce proprio dalla natura di Dio ed è stato dato in eredità agli uomini.
Noi abbiamo dimenticato che qualcuno che chiede perdono ha il diritto di essere perdonato; se poi ha qualche debito con la società si arrangia per pagarlo, ma con il perdono.
Il papà del figliol prodigo aspettava il figlio per perdonarlo, e il figlio aveva il diritto di essere perdonato, ma lui no n lo sapeva, per questo dubitava tanto.” (Intervista a che tempo che fa 30.01.2022)
Gesù continua poi nel dire che un tale comportamento alza l’asticella della misura che gioca a nostro favore: più reagiamo col positivo al negativo, cioè più misericordia facciamo circolare sulla terra, e più Dio ne riverserà su di noi ogni momento e al termine della vita quaggiù.
Si tratta dunque di un vero guadagno per noi e di un àncora di salvezza per chi non conosce misericordia!
Ed emerge l’identità di figli e una relazione con Dio che è Padre, che è la preghiera. Solo essa spegne l’aggressività, disarma il cuore, comunica i sentimenti del Padre che sta nei cieli. Quando ci si pone davanti a Dio non si può mentire, a lui si può chiedere solo il bene e la salvezza per chi ci sta facendo del male, e quando si riesce a pregare così, il cuore è in sintonia con il suo.
Perché non provare a distogliere lo sguardo dalle difficoltà di amare, per tendere a somigliare al Padre? E, opportunamente, cercando di essere benevoli e accoglienti? E questo è dare una vera gioia al Padre!