Signore, siamo incamminati… la nostra vita scorre inarrestabile. Lo sappiamo che finirà.
Vorremmo fermarla e fissarla come in una fotografia nei momenti più belli perché abbiano a perpetuarsi; ma ripensare ad una vita immobile non ci soddisfa, non è vita, sarebbe come congelarla. Dentro di noi è insito il desiderio di movimento, di progresso, di crescita, di novità, di scoperta.
E allora perché la morte?
È proprio tutto sfacelo, è un arresto completo?
Tu hai provato l’immobilità della croce e di più del sepolcro, ma non tutto si è fermato.
Dacci, Signore, di capire che la morte non è un fallimento, non è un arresto; tu le hai dato un senso migliore.
Noi sentiamo il bisogno di percepire che dalla morte scaturisce un’energia nuova che ci permetta di crescere ancora, di aprire gli occhi su altre novità, di gioire scoprendo ciò che è eterno.
La tua Pasqua corrisponda alle nostre attese!
G. Battista C
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