20.08.2017 – 20° del Tempo Ordinario: LA FEDE GRANDE! (Mt 15,21-28)
, Con 0 Commenti, Categoria: Liturgia, Omelie,Chissà quante volte nella vita accadono eventi, imprevisti, disagi vari e viene spontaneo ricorrere a Dio! E talora sembra di essere di fronte a Qualcuno che sta in silenzio e che non ascolti.
È il momento in cui può nascere la sfiducia e con essa il lasciar perdere e si può avere un pensiero negativo su Dio: perché non interviene? Perché non mi aiuta?
Ma è questo credere nonostante tutto, che manifesta la fede vera perché provata.
Perché dunque Gesù prima non risponde e poi esprime un rifiuto quasi ad indicare una sua chiusura?
Ciò accade quando le intenzioni vanno purificate.
Perché questa donna chiede a Gesù di intervenire?
1. Ella esprime una necessità ma dentro di sé chiede un intervento miracoloso che rivela un interesse particolare, come l’andare da qualcuno solo per ottenere, quasi che – in questo caso Dio – sia un semplice benefattore.
2. Poi c’è il tentativo di piegare Gesù alla propria volontà, facendolo uscire da quella del Padre. Così aveva provato a fare il diavolo nel deserto dopo i quaranta giorni di digiuno.
È un tentativo su base reale: là c’è Gesù in preda alla fame, qui c’è una bambina posseduta da un demonio. Due fatti diversi e tali da aver bisogno di un intervento; ma che, tuttavia, dicono la stessa cosa: tutto può essere buono purché sia volontà di Dio!
3. C’è infine il punto nevralgico: la donna riconosce – è lei che lo pensa e dal suo punto di vista è vero – di non essere degna di stare a tavola a mangiare il pane dei figli e si ritiene una schiava meritevole solo di briciole. È il pensiero di una persona che non conosce ancora Dio ma che lo sta per scoprire. Il vero Dio infatti non ha schiavi davanti a sé ma solo figli.
È qui che nasce un relazione vera con Gesù ed è il momento più alto di purificazione della mente e del cuore, un’autentica conversione: è vero, Gesù, io non merito niente ma lascia almeno che i tuoi occhi si volgano a me con amore.
È il momento di un incontro con Gesù direttamente, solo Lui, a prescindere da ciò che ti può fare o dare. È credere in Lui per se stesso e non per il miracolo!
Ed è quello sguardo che incrocia gli occhi di quella donna a garantire: non sei schiava ma figlia; e quindi sei di famiglia.
È da qui che lei può vedere anche l’agire meraviglioso di Dio, che in Gesù si fa attuale, e può tornare a casa e stare con sua figlia guarita.